Tacco o ballerine? Ecco la formula giusta per la corretta calzatura.

Con il tacco a spillo e sottile, a punta, con le zeppe, oppure classiche décolleté: L’estate porta con sé la voglia di osare, anche per quanto riguarda le scarpe,non vi è nulla di meglio che indossare un bel sandalo, da sfoggiare su piedi abbronzati, così da valorizzare la silhouette, snellendo la caviglia, dando slancio al polpaccio e tonificando i glutei.

Una tentazione irresistibile per tutti, anche per quelle donne che non sono avvezze a camminare sui “trampoli” e che, d’inverno, preferiscono ballerine e mocassini per non rischiare caviglie doloranti e piedi gonfi.

Ma i tacchi fanno davvero così male?

E come scegliere la scarpa giusta?

Il parere degli specialisti di “Progetto Salute, gli studi medici dell’Ortopedia Cossia assicura che : “I sandali che tanto ci piacciono non sono da vietare in assoluto, va benissimo indossarli per una festa o una serata tra amici; occorre, però, stare attenti: se sono troppo alti e se li calziamo per troppo tempo, i rischi ci sono: instabilità posturale, distorsioni, deformazioni dell’alluce, tendiniti, metatarsalgie fino ad arrivare al neuroma di Morton, un aumento di dimensioni di un nervo interposto tra i metatarsi…”.

C’è da dire, comunque, che in genere non è il tacco a provocare una determinata patologia ,“ma la scarpa alta”, assicurano, “peggiora sicuramente i problemi di cui il nostro piede soffre”.

Partiamo dal presupposto che la scarpa ideale non esiste e se anche Cenerentola ha patito un bel po’ per trovare la sua calzatura “su misura”, figuriamoci noi che non abbiamo una bacchetta magica a portata di mano. Di modelli ce ne sono davvero tanti; dalle ballerine con suola rasoterra, alle infradito impreziosite da gemme e lustrini, fino agli stivali estivi ed alle décolleté con tacchi vertiginosi e, spesso, le donne le acquistano spinte dal trend del momento, senza considerare i danni che stanno apportando ai loro piedi.

“Basti pensare”, calcola l’ortopedico, “che con un tacco di nove centimetri, ben più basso quindi di quello della maggior parte dei sandali estivi, ben il 76% del peso corporeo viene trasferito sulla punta del piede: una condizione innaturale e pericolosa per le dita”!

Eppure, ancora oggi molte donne credono che “altezza è mezza bellezza”; se è vero che un recente sondaggio condotto dall’American podiatric Assuciation ha certificato che una donna su due sceglie le scarpe in base al proprio gusto estetico, pur essendo consapevole dei rischi cui va incontro.

Addirittura, il 73% delle intervistate ha candidamente ammesso di avere già un problema ai piedi dovuto a sandali & Co…

Alcuni ricercatori inglesi dell’Institute of physics, coordinati dal professor Paul Stevenson, qualche anno fa pubblicarono i risultati della loro ricerca sul tacco ideale ma la formula usata per calcolarlo non ebbe molto successo….

In realtà ogni donna può capire da sola se il sandalo che ha scelto sia quello giusto, basta seguire alcune indicazioni che non saranno uscite delle equazioni dei fisici inglesi, ma di sicuro sono efficaci.

“Prima di tutto”, aggiunge l’ortopedico, “è importante verificare se la suola si adatta comodamente al tallone.

Inoltre, poggiata su un tavolo o sul pavimento, deve combaciare perfettamente con esso.

La parte anteriore dovrebbe poi essere sufficiente spaziosa e flessibile, in maniera che la punta del piede possa muoversi liberamente.

Il tacco, infine, non dovrebbe superare i 4-5 centimetri”.

In pratica, meglio le classiche “scarpe della nonna”, certamente sane, ma molto poco “glam”, piuttosto che stiletti e zeppe.

Tuttavia questo non vuol dire rinunciare completamente agli amati tacchi. che possono essere indossati, ma a tre condizioni :

-Prima di tutto, è bene non indossarli tutti i giorni, ma soltanto per occasioni speciali, ed anche in quel caso – è la seconda avvertenza – bisognerebbe non tenerli ai piedi per più di qualche ora consecutivamente.

“Se, ad esempio, abbiamo scelto i tacchi a spillo per una serata particolare, allora non occorre metterli già dalla mattina, è molto meglio portarsi in borsa “un ricambio” e uscire di casa con una scarpa comoda”.

-Infine, per le irrinunciabili dei “trampoli”, il consiglio è quello di alternare le décolleté ai sandali con il tacco largo o con il plateau  con una differenza di massimo tre centimetri tra la parte anteriore e quella posteriore: l’effetto di slancio della silhouette è garantito, ma il piede soffre di meno, perché la zappa attutisce la pressione ed evita di scaricare tutto il peso del corpo sull’avampiede.

Infine, una raccomandazione: le scarpe andrebbero scelte nel pomeriggio, perché il piede ha il giusto volume: di sera, infatti, è più gonfio, mentre al mattino, dopo ore di immobilità, risulta troppo asciutto.

A camminare con i tacchi si impara, è vero, ma il fastidio che si prova  a dieci o più centimetri di altezza non passa mai e, soprattutto, non importa quanto tu sia provetta a volteggiare su zeppe e stivaletti: il rischio di farsi male è sempre in agguato.

“L’utilizzo costante e continuo dei tacchi” dicono gli specialisti, “accentua le malattie dell’avampiede, del mesopiede e del tallone”: detto in altri termini, è l’arto inferiore, in tutta la sua struttura, a risentirne.

Ma quali sono le più comuni patologie in cui si rischia di incorrere?

“Un sandalo più alto di 5 centimetri”, avverte l’ortopedico, “può essere l’elemento scatenante perché si manifestino alluce valgo, dita a martello, lussazioni e deformazioni delle dita.

Ma il pericolo più grande si ha se si indossano i tacchi per molte ore al giorno e con grande frequenza: in questo caso, si può arrivare al caso estremo in cui il tendine di Achille ed i muscoli del polpaccio si accorciano”.

Meglio camminare con ballerine o infradito?

Secondo gli esperti, neppure questa soluzione è l’ideale, perché le calzature rasoterra provocano danni alla schiena ed alle ginocchia, ma anche problemi all’arco plantare.

“Sarebbe allora meglio”, evidenzia il medico, “camminare scalzi: si riattiva la circolazione e si rilassano i muscoli: praticamente, un massaggio naturale”.

Le terapie, naturalmente, vanno valutate caso per caso e concordate con il proprio medico, con il podologo o con l’ortopedico, nei casi più importanti.

Ci sono, però, alcuni rimedi che tutte possiamo seguire e che ci sono indicati per dare sollievo e riposo ai piedi.

“E’ utile fare esercizi di stretching, allungando le dita del piede nella classica posizione che assumono le ballerine, ed alternare sollevamenti sulla punta e poi sul calcagno.

Si possono utilizzare anche palline da tennis (da far scorrere sotto la pianta del piede, effettuando una leggera pressione), oppure fasce ed apposite tavolette propriocettive su cui rimanere in equilibrio, indicate in caso di distorsione della caviglia o quando è necessario rinforzare le articolazioni.

Un effetto benefico, infine, è dato dai massaggi e dai bagni in una bacinella con acqua e sale, meglio se “Sali ossigenati”

Da anni l’Ortopedia Cossia ha specializzato la propria attività dedicando particolare attenzione al piede: dalla produzione di calzature e plantari su misura, all’ampia scelta di calzature anatomiche per soddisfare il maggior numero di esigenze e per le varie patologie di cui può soffrire il piede. Con l’apertura degli spazi dedicati alla medicina specialistica, la clientela può inoltre usufruire di consulenze con la PODOLOGA, il MEDICO ORTOPEDICO, il FISIATRA che collaborano con il TECNICO ORTOPEDICO per garantire le cure più idonee per trovare soluzioni a chi ha problemi con i propri piedi.