La Coxartrosi, o artrosi dell’anca, è una patologia caratterizzata dalla degenerazione della cartilagine articolare, associata a modificazione delle componenti ossee, capsulari e sinoviali. E’ un disturbo molto frequente, dovuto all’ usura dell’articolazione, e colpisce più frequentemente il sesso femminile, soprattutto le donne dopo la menopausa, quando il livello di estrogeni, riducendosi, fa mancare la sua azione di protezione. La familiarità è un fattore di rischio importante. L’artrosi dell’anca può essere definita primitiva se colpisce articolazioni apparentemente integre, o secondaria a patologie articolari come la lussazione congenita dell’anca o fratture.

Chi è affetto da coxartrosi lamenta tipicamente dolore inguinale, maggiore al mattino, che tende ad attenuarsi con il movimento, per poi riacutizzarsi dopo una passeggiata o dopo la salita delle scale e lamentano inoltre difficoltà in alcuni movimenti specifici come fare fatica ad allacciarsi le scarpe, movimento tipicamente difficoltoso nelle persone affette da questa patologia

La camminata dei pazienti affetti da artrosi dell’anca è solitamente claudicante poichè, sentendo dolore, riducono il carico sull’arto dolente, accentuando la zoppia di fuga.

Lo specialista, al momento dell’esame, riscontrerà una tipica limitazione dell’anca nei movimenti di flessione ed intra-extrarotazione, associata a dolore inguinale. Negli stadi avanzati i pazienti presentano anche un’ipotrofia, cioè una diminuzione del volume, dell’arto inferiore dolente.

La radiografia è l’indagine strumentale fondamentale per poter valutare la gravità dell’artrosi.

Sarà lo specialista, FISIATRA o ORTOPEDICO TRAUMATOLOGO, a valutare la possibilità di intraprendere un percorso conservativo, prescrivendo dei cicli di fisioterapia, oppure chiururgico, attraverso una sostituzione dell’articolazione con un’artroprotesi. La fisioterapia diventa dunque una risorsa fondamentale sia nel trattamento conservativo che nel pre e post-chirurgico, poichè consente di lavorare sia sul mantenimento che sul recupero dell’articolarità, sul rinforzo dell’arto inferiore indebolito dal ridotto uso e sull ’allenamento alla corretta deambulazione.

Le terapie strumentali (TENS, IONOFORESI, TECAR, LASER , ULTRASUONO)  consentono inoltre di attenuare la sintomatologia dolorosa. Molto spesso può essere utile associare un massaggio di gluteo e coscia per decontrarre la muscolatura dell’arto costretta a lavorare in maniera scorretta per limitare il dolore.

Nelle artrosi di stadio più avanzato la fisioterapia rappresenta dunque, nella maggior parte dei casi un valido supporto alla chirurgia, consentendo al paziente di arrivare all’intervento chirurgico con una preparazione fisica ottimale, consente inoltre un recupero molto piu’ rapido, evitando che il paziente assuma atteggiamento scorretti che potrebbero portare ad un insuccesso dell’intervento. La fisioterapia quindi, nelle forme più gravi, non può sostituire la chirurgia, ma affiancarla e completarla.

Nei pazienti più giovani e nelle artrosi in fase iniziale invece consente di ritardare il più possibile l’intervento chirurgico e al contempo di preparare al meglio le strutture muscolo-tendinee, con un conseguente più rapido recupero dopo l’intervento.

Presso gli studi medici dell’Ortopedia Cossia puoi avere la consulenza specialistica del FISIATRA e dell’ORTOPEDICO TRAUMATOLOGO oltre ai trattamenti OSTEOPATICI fondamentali nella terapia di prevenzione, nel trattamento pre e post operatorio di artroprotesi. Per prenotazioni o informazioni telefona allo 0331256467

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