da Lorenza Cossia | Apr 12, 2023 | News
La terapia in acqua , dopo un intervento di mastectomia,assume un ruolo fondamentale a fianco delle altre possibilità di trattamento.
Le donne operate esprimono la sofferenza fisica post-operatoria lamentando sensazione di avere un qualcosa di non appartenente al proprio corpo.
Dolore, fitte, formicolii, intorpidimento, pesantezza del braccio , costrizione e dolore alla ferita, all’ascella e al torace possono scomparire in poco tempo ma, se non precocemente trattate, possono permanere e evolvere verso un dolore costante e una limitazione funzionale più o meno importante.
Inoltre, il dolore della ferita, l’asportazione e il traumatismo dei muscoli pettorali e della capsula articolare possono indurre la paziente ad assumere posture scorrette.
Soprattutto nel caso di mastectomia totale, la mancanza del seno comporta, in termini fisici , una alterata postura della spalla e della colonna cervico-dorsale che a lungo andare porta a dolore cervicale e a rigidità muscolare.
Il trattamento in acqua rappresenta una forma di terapia coadiuvante non esclusiva, inserita nel capitolo della rieducazione motoria.
Possiamo sintetizzare gli effetti della terapia in acqua nei seguenti punti:
1) EFFETTO ANTALGICO E MIORILASSANTE
2) MIGLIORAMENTO DELLA MOBILITA’ ARTICOLARE:
3) MIGLIORAMENTO DELLO STATO DELLE CUTE E DELLA CIRCOLAZIONE
4) MIGLIORAMENTO DELL’UTILIZZO DELLE BRACCIA
5) RIEDUCAZIONE MUSCOLARE E TROFISMO
6) SIMMETRIA DEL MOVIMENTO
7) EFFETTI PSICOLOGICI
In piscina o al mare, l’importante è quindi fare attività fisica in acqua, soprattutto per chi deve affrontare un percorso post mastectomia.
Da Cossia ortopedia Intimo Mare è disponibile un ampio assortimento di costumi, bikini e abbigliamento mare per mastectomizzate, le protesi speciali per sport e piscina Anita Pure Fresch e Amoena Aqua Wave.
I capi e le protesi sono anche disponibili nello shop on line del sito di Cossia Ortopedia intimo Mare.
Nel proprio laboratorio adatta, modifica o realizza capi soddisfacendo ogni richiesta ed ogni esigenza particolare che si rendesse necessaria.
da Lorenza Cossia | Giu 16, 2022 | News
Il diabete è, da qualche anno, considerato la vera epidemia dei tempi moderni.
Prima di affrontare i tanti fattori all’origine del diabete è importante introdurre questa affezione controversa ed “invisibile”
Il diabete è una patologia “in crescita”: negli ultimi venti anni i casi sono aumentati del 12%.
Questo perché lo stile di vita presenta possibilità di errori superiori: l’alimentazione è più varia anche dal punto di vista degli “abusi” e si associa ad un “terreno” psicofisico maggiormente vulnerabile, senza tralasciare la questione della disinformazione; il diabete ancora oggi purtroppo viene sottovalutato, sia da chi ne è affetto sia, in alcuni casi, dagli “addetti ai lavori”.
Fra i primi sono ancora diffuse espressioni come “ho la glicemia alta”, “ho un po’ di zucchero nel sangue” oppure “ho il diabete alimentare, ma se mi impegno scompare” o “ha il diabete che viene agli anziani”.
Fra i secondi è abbastanza diffusa l’abitudine di considerare il diabete una malattia cronica che, in quanto molto diffusa, può essere gestita solo con un approccio “minimalista”.
In realtà è una malattia molto complessa, che deve essere affrontata seriamente perché può condizionare in maniera importante la vita di chi ne è affetto: se controllata possiamo avere una vita assolutamente normale, se non controllata può provocare diversi tipi di disabilità.
Le prime descrizioni del diabete risalgono a più di 3.000 anni fa.
Il disturbo era ben noto agli antichi Romani e Greci.
Questi ultimi, in particolare, fecero notare per primi che le urine dei pazienti diabetici presentavano un sapore dolce, da cui è poi derivato il termine diabete “mellito” (in latino “simile al miele”).
Con il passare dei secoli gli scienziati hanno avanzato ipotesi sempre più concrete e circoscritte, ma la vera “svolta” è avvenuta nel 1922, quando si scoprirono le potenzialità dell’insulina: proprio quell’anno infatti un “estratto pancreatico” preparato da uno studioso riportò la glicemia di un paziente che stava morendo di diabete nella norma, eliminò la sua sintomatologia e rappresentò quindi l’inizio dell’uso dell’insulina nel trattamento del diabete mellito.
Scopriamo quindi che cosa è il diabete, che cosa causa questa malattia, come prevenirla e come conviverci.
1 Cos’è il diabete?
Il diabete è una malattia cronica caratterizzata dalla presenza di elevati livelli di glucosio nel sangue (iperglicemia) e dovuta ad un’alterata quantità o funzione dell’insulina.
L’insulina è l’ormone, prodotto dal pancreas, che consente al glucosio l’ingresso nelle cellule ed il suo conseguente utilizzo come fonte energetica. Quando questo meccanismo è alterato, il glucosio si accumula nel circolo sanguigno.
- Quali complicazioni ne derivano?
Il glucosio che ristagna nel sangue può essere molto dannoso per la salute delle arterie stesse che vengono “corrose” dagli zuccheri in eccesso (il rischio di malattie cardiovascolari è da 2 a 4 volte più alto).
Inoltre il diabete può provocare danni ai reni, danni alla retina ed ai nervi periferici.
Possono anche insorgere complicanze come glaucoma, depressione, ulcere all’epidermide, diminuzione dell’udito e deficit erettile.
- Come si diagnostica il diabete?
Attraverso l’esame del livello di glucosio nel sangue.
Si ritiene normale la glicemia fino al valore di 110 m/dl, i valori compresi fra 110 e 125 definiscono la condizione di alterata glicemia a digiuno (IFG).
Valori di glicemia uguali o superiori a 126 mg/dl sono sufficienti per diagnosticare il diabete.
- Incide la dieta nella cura del diabete?
La dieta rappresenta il pilastro fondamentale non solo nella prevenzione del diabete, ma anche nella sua terapia.
E soprattutto la dieta riveste quest’importanza in tutti i tipi di questa affezione, contribuendo al controllo della glicemia e del peso, permettendo inoltre di ostacolare la progressione della malattia ed impedendo lo sviluppo di complicanze.
La persona con diabete deve assumere alimenti simili, per qualità e quantità, a quelli consigliati anche al resto della popolazione per mantenere un buono stato di salute: pochi grassi e controllo delle proteine e dei carboidrati.
Presso gli studi medici dell’Ortopedia Cossia è possibile, con l’ausilio della consulenza della DIETOLOGA, specializzata in SCIENZA DELL’ALIMENTAZIONE, prevenire l’insorgere della malattia con una sana dieta alimentare o, quando la malattia si sia manifestata, evitare che si aggravi con una adeguata alimentazione tenuta sotto controllo dal medico specialista. E’ inoltre presente, sempre su appuntamento, la PSICOLOGA qualora la malattia generi depressione; il CHIRURGO VASCOLARE potrà curare eventuali ulcere epidermiche che possono insorgere e, se si presentano problematiche ai piedi, tipiche nelle persone affette da diabete, la PODOLOGA potrà prendersi cura ed evitare i gravi danni che possono insorgere. Presso l’Ortopedia Cossia è possibile trovare un’ampia scelta di calzature specializzate per i “Piedi diabetici”, richiedere “calzature su misura”, plantari anatomici e plantari su misura perché l’Ortopedia Cossia è, da anni, centro specializzato per la cura del “piede diabetico.
da Lorenza Cossia | Feb 21, 2020 | News, Progetto Salute
Quando le gambe iniziano a farsi sentire con un senso di pesantezza è meglio rivolgersi al medico per capire se il fastidio sia dovuto solo al clima e alle troppe ore trascorse in posture non idonee oppure alla malattia venosa cronica L’anomalia di questo clima anticipa, per molti, il ritorno di un fastidioso indolenzimento alle gambe che sopraggiunge, in particolare, alla sera. Pesantezza, dolore, gonfiore, bruciore e crampi notturni possono essere i sintomi della malattia venosa cronica, che con il caldo diventano più frequenti. Le temperature più alte innescano infatti la vasodilatazione periferica delle vene: la vena safena, per esempio, che fisiologicamente ha un diametro di due millimetri, con il caldo si dilata, aumenta di calibro, ostacolando la normale risalita del sangue dagli arti inferiori verso il cuore. In altre parole, il sangue ristagna nelle vene, aumenta la pressione sanguigna nelle gambe e si ha la sensazione di averle pesanti. Anche se al mattino il gonfiore alle caviglie e il tipico dolore scompaiono, il consiglio è di non sottovalutare tali sintomi solo perché transitori. Al presentarsi dei disturbi occorre rivolgersi al proprio medico di famiglia ed è consigliabile una visita angiologica per valutare accuratamente lo stato di salute delle gambe e del sistema venoso e identificare eventuali problemi circolatori. L’ecocolordoppler degli arti inferiori è l’esame strumentale principe per monitorare, come una sorta di sonar, i vasi sanguigni e poter valutare se sono liberi, se non ci sono infiammazioni (flebiti) o trombosi, occlusioni o dilatazioni, che impediscono al sangue di fluire correttamente verso il cuore. In primo luogo bisognerebbe evitare un’eccessiva esposizione al sole e comunque usando sempre la crema protettiva 50+, perché il calore dilata i vasi e rallenta la circolazione sanguigna. Al contrario del calore, il freddo aiuta: per questo sono consigliabili lunghe passeggiate nell’acqua di mare oppure le docce fredde (almeno alle gambe) per riattivare la circolazione Per la salute delle Vostre gambe, presso gli studi medici dell’Ortopedia Cossia, potete usufruire della consulenza specialistica del CHIRURGO VASCOLARE che, oltre a visita accurata con ecodoppler, potrà effettuare accurato trattamento sclerosante per eliminare le antiestetiche ragnatele di capillari. Per info e/o prenotazioni telefonare allo 0331 256467.
da Lorenza Cossia | Gen 29, 2019 | News, Progetto Salute
Il dolore al collo è un disturbo molto comune e frequente che si manifesta con un dolore a livello cervicale. La causa di questo disturbo può essere di origine fisica ma, spesso, le cause sono di tipo emotivo. Lo stress accumulato quotidianamente per i problemi che si devono affrontare fanno sì che molte tensioni si accumulino alla base del collo provocando dolore. Le contratture dei muscoli del collo riducono l’afflusso di sangue alla zona cervicale ed in carenza di ossigeno compaiono gli spasmi e le fitte dolorose tipiche di chi soffre di mal di collo provocato da tensione muscolare. L’esempio tipico è quello del torcicollo, un dolore acuto spesso causato da una posizione sbagliata assunta durante il sonno. Il dolore da torcicollo regredisce spontaneamente in uno o due giorni, sebbene in alcuni casi possa persistere anche per una settimana. Spesso basta davvero poco per scatenarlo, ad esempio una postura scorretta soprattutto da seduti, dormire col cuscino sbagliato o in una posizione non appropriata ma anche fattori atmosferici. Il collo, infatti, è una delle zone del nostro corpo maggiormente esposte a colpi di freddo, tuttavia esistono alcuni semplici rimedi per prevenire o alleviare il dolore al collo.
Rimedi fitoterapici
Un buon sistema per curare il dolore al collo consiste nel ricorrere a rimedi fitoterapici e quindi alle erbe officinali, che possiedono ottime proprietà terapeutiche. In particolare, per il mal di collo sono utili:
- L’arnica che ha proprietà disinfiammanti e analgesiche. Si trova sotto forma di pomata, da applicare sulla zona dolente due volte al giorno. L’effetto dei massaggi è maggiore se effettuati dopo una doccia calda poichè il calore ha un effetto decontratturante per alleviare il torcicollo.
- La canfora che può alleviare il dolore al collo grazie alla sua proprietà di richiamare sangue in superficie.
- Il sale grosso che è uno dei rimedi più adatti per il torcicollo. Basta scaldarne un po’ in una pentola fin quando non inizia a scoppiettare, quindi versarlo nella federa di un cuscino e appoggiarlo sulla parte dolorante facendo attenzione a non scottarsi poiché il sale, scaldandosi, raggiunge temperature elevate.
- La camomilla che, se assunta la sera prima di andare a letto, aiuta ad alleviare lo stress e le tensioni, spesso alla base delle contratture dei muscoli che provocano il torcicollo.
Esistono anche una serie di rimedi e accorgimenti utili che possono aiutare ad alleviare e prevenire il mal di collo. –Lo stretching: Anche quando si soffre di dolori cervicali è consigliata una leggera attività fisica mentre è meglio evitare di stare a riposo per tempo lungo, perché si rischia di aumentare la rigidità muscolare e di aggravare così la situazione. Tutto sommato però è utile sapere che nella fase acuta dell’infiammazione, e quindi del dolore, è bene rimanere a riposo per qualche giorno senza fare sforzi per poi riprendere gradualmente il movimento con il diminuire del dolore. Lo stretching è un ottimo modo per sciogliere le tensioni muscolari e per mobilizzare le vertebre cervicali. Questo metodo di allenamento favorisce l’elasticità dei tessuti e migliora la mobilità articolare. Uno degli esercizi migliori per il torcicollo consiste nel compiere delle circonduzioni con la testa, tenendo la schiena dritta e le spalle rilassate. I movimenti devono essere sempre molto lenti e profondi, per evitare di peggiorare il dolore e, soprattutto in presenza di dolore acuto, si consiglia sempre di rivolgersi al FISIATRA ed al FISIOTERAPISTA
-Corretta posizione durante il sonno: se si soffre di cervicale è importante sapere come dormire. Spesso infatti il mal di collo è scatenato – o peggiorato – da alcune scorrette abitudini in fatto di sonno. Innanzitutto è sconsigliato dormire proni (ovvero sulla pancia), poiché il collo è costretto ad una posizione innaturale. Meglio rimanere supini o su un fianco, in posizione fetale. Il cuscino dovrebbe essere sottile ma abbastanza rigido tanto da sostenere bene il collo. Se siete abituati a dormire a pancia in su, potete anche fare a meno del supporto del guanciale. Il materasso, ugualmente, non dovrebbe essere troppo morbido. La testa deve rimanere allineata alla colonna vertebrale, per evitare spiacevoli dolori.
-Massaggi e relax: i massaggi sono un valido aiuto quando il mal di collo causato da contratture dei muscoli, aiutano infatti a decontrarre i muscoli stessi migliorando l’afflusso di sangue e alleviando il dolore.
- Impacchi freddi: se i dolori sono causati da un’infiammazione causata da un trauma momentaneo come un movimento scorretto o brusco, applicare del ghiaccio sulla parte dolente può aiutare ad alleviare il dolore.
- Terapia del calore: tra i rimedi più antichi e utilizzati per combattere il mal di collo c’è la terapia del calore. Spesso il calore viene utilizzato per trovare sollievo da vari tipi di dolore, grazie al suo effetto rilassante. La borsa dell’acqua calda che utilizzavano le nostre nonne ha proprio questo scopo, e oggi sono disponibili rimedi molto pratici da applicare sulla zona cervicale, come ad esempio le fasce autoriscaldanti ma, la terapia del calore è da utilizzare solo in presenza di dolore da contrattura muscolare.
Per chi soffre spesso di mal di collo è sempre consigliabile durante la stagione invernale tenere il collo al riparo dai colpi di freddo, la maggior causa dei dolori al collo. Inoltre è sempre bene prevenire questo tipo di dolori cercando di migliorare alcune cattive abitudine posturali. Durante le ore di lavoro, soprattutto se si sta tanto tempo davanti al pc, sarebbe bene evitare di stare troppo tempo nella stessa posizione con il capo rivolto verso il basso, cambiare spesso posizione, ricordare di alzarsi una volta all’ora e magari fare qualche piccolo esercizio potrebbe aiutare a prevenire i dolori muscolari. Sicuramente, per chi è costretto a posture dannose per attività lavorative particolari, il modo migliore per evitare le contratture è la prevenzione con qualche seduta ciclica dall’OSTEOPATA che, con le sue tecniche di massaggio, provvederanno a mantenere rilassata la muscolatura.
Presso gli studi medici dell’Ortopedia Cossia, dell’area “Progetto Salute”, dedicata alla medicina specialistica, potete ricevere consulenze dagli specialisti più idonei a trattare questo problema: OSTEOPATA, FISIATRA e MEDICO ORTOPEDICO possono aiutarvi a ritrovare un maggior benessere psico-fisico.
da Lorenza Cossia | Giu 9, 2017 | News
Una delle malattie sociali più diffuse, il diabete, è, nei casi più gravi, causa di pericolosi disturbi alla circolazione arteriosa periferica e quindi, un grave rischio per i piedi.
Ecco perché i portatori di diabete presentano frequentemente ai piedi delle lesioni di particolare interesse per le implicazioni cliniche e sociali e per le difficoltà di cura.
Si tratta delle ulcere ischemiche del piede che possono presentarsi sia sotto forma del cosiddetto “mal perforante plantare”, più tipicamente legato al sovraccarico ponderale, sia sotto forma di ulcerazioni gangrenose alle dita, normalmente collegate a fenomeni vascolari.
La miglior terapia di queste sindromi, così frequenti nei portatori di diabete, è la prevenzione.
Di qui l’importanza del ruolo del podologo che, forse più frequentemente del medico specialista, ha occasione di controllare lo stato dei piedi dei suoi pazienti.
Ma ecco qualche consiglio pratico che gli affetti da diabete farebbero bene a seguire, in modo da prevenire certe affezioni.
Per prima cosa è opportuno che il diabetico provveda alla ispezione quotidiana dei piedi non tralasciando gli spazi interdigitali, spesso sedi di micosi e controllando eventuali ferite, vescicole e callosità.
I piedi vanno lavati almeno una volta al giorno in acqua tiepida (37°), evitando però i pediluvi prolungati.
Una volta lavati, i piedi vanno asciugati bene, specialmente tra le dita.
Il diabetico deve evitare di camminare a piedi scalzi e di riscaldare i piedi con borse di acqua calda o di stare vicino a fonti di calore.
E’ importante poi usare scarpe comode (scarpe per piede diabeico), con tacchi bassi, chiuse e non a punta, mentre per i calli e le unghie è indispensabile rivolgersi ad un podologo evitando assolutamente il “far-da-sé”.
Ma come comportarsi quando cominciano a verificarsi delle lesioni?
In presenza di una lesione iniziale della pianta del piede il paziente deve evitare il carico fino a che non si rilevi una netta tendenza alla cicatrizzazione.
D’altra parte, poiché una delle cause della lesione è la scarsa capacità sensitiva dei nervi della zona, qualora il paziente trovi la possibilità di caricare il piede malato “senza problemi” è portato a camminare di più e quindi a rischiare maggiormente.
E’ necessario poi ricordare che accanto ai casi che guariscono più o meno facilmente, ne esistono altri che possono andare incontro a pessimi risultati.
Una volta avviata e stabilizzata la guarigione, l’appoggio con scarico selettivo costituirà una soluzione fondamentale per evitare le recidive. Ma come comportarsi se la guarigione non si verifica?
In questo caso dovrà essere presa in considerazione la possibilità di intervenire chirurgicamente.
Le lesioni più classicamente di tipo ischemico come la gangrena delle dita, la necrosi della regione calcaneare, se sopportate senza gravi problemi possono essere trattate conservativamente attraverso la spontanea caduta della zona necrotica (si può avere anche la “amputazione spontanea” di una o più falangi) mantenendo un severissimo controllo nel tempo per evitare l’insorgenza di infezioni.
Tuttavia, se la necrosi si estende e non può essere dominata, sarà necessario ricorrere ad una amputazione. In ogni caso, è bene che il diabetico non dimentichi mai che in tutte le regioni si trovano centri per la lotta al diabete, negli ospedali, negli ambulatori, nelle cliniche private.
Queste strutture sono in grado di seguirlo e di consigliarlo per le più opportune terapie.
L’Ortopedia Cossia è, da anni, centro specializzato per la cura dei problemi di carico del piede diabetico, offre la possibilità dei trattamenti del PODOLOGO per la cura e l’igiene del piede e la consulenza del CHIRURGO VASCOLARE, specialista dei problemi circolatori derivanti dalla patologia diabetica. L’Ortopedia Cossia propone inoltre un ampio assortimento di calzature speciali per piede diabetico oltre a plantari fisiologici o plantari su misura per piede diabetico e calzature su misura, tutto prodotto nel proprio laboratorio.
L’Ortopedia Cossia è rivenditore dei prodotti specializzati per piede diabetico della ditta PODARTIS e di OPTIMA MOLLITER, oltre alle calzature di ECOSANIT e PONECO.
da Lorenza Cossia | Mag 24, 2017 | News
Esistono regole per camminare bene molto semplici e di facile applicazione, basta conoscerle.
-Da ginnastica… solo per sport
Le scarpe sportive devono essere usate soltanto per l’attività per la quale sono state studiate e non oltre.
E’ indispensabile, inoltre, che rispondano ai seguenti requisiti: distribuzione del carico su tutto l’appoggio del piede, parti morbide all’interno della suola e non a contatto con il tallone, rinforzo calcaneare, supporti che blocchino le stremità anche dove iniziano le dita e non semplicemente la punta, un’elevata tenuta termica contro il freddo e l’umidità.
-La ginnastica ogni giorno
Il primo esercizio consiste nel tenere il piede in zona dorsale, con una mano, mentre con l’altra vengono mosse tutte le dita per detendere i muscoli e rendere maggiormente elastiche le articolazioni.
Contemporaneamente, sempre con le mani, bisogna ruotare l’avampiede sul retro-piede.
Lo scopo è lo stesso: diminuire la tensione ed aumentare la scioltezza del movimento.
Il secondo esercizio, invece, serve per mantenere e sviluppare la capacità prensile delle nostre estremità inferiori in modo da poter fare passi più potenti con minor fatica.
Da sdraiati, con i piedi nudi posti a livello del cuore, si devono muovere le dita con forza cercando poi di raccogliere piccoli oggetti da terra.
-Né corta, né lunga, né stretta
Per essere sicuri di aver scelto la calzatura giusta bisogna misurare la larghezza del piede alla base delle dita, togliere un centimetro e vedere se corrisponde a quella della suola della scarpa indossata.
Se quest’ultima dovesse risultare troppo stretta è meglio scartarla.
Non si deve partire dall’idea che con il tempo si allargherà.
I danni che potrebbe causare non vanno sottovalutati.
-Nel dubbio rivolgersi al tecnico ortopedico
Trovare la scarpa ideale, in particolare per le donne, non è semplice.
Se si tiene davvero alla salute dei propri piedi e si vuole evitare, giunta l’estate, di dover mostrare a tutti calli, duroni ed inestetici alluci valghi, il consiglio di un ortopedico od anche di un tecnico specializzato può risultare davvero utile.
Soltanto lui saprà dirvi con esattezza quale sia la calzatura adatta, senza per questo costringervi a rinunciare alla moda.
-Non dimenticare l’igiene
Chiusi per l’intera giornata nelle scarpe, i piedi hanno diritto ad una salutare pausa di relax.
Un bagno in acqua tiepida contribuisce senz’altro a rimetterli in sesto eliminando gonfiori ed arrossamenti.
Volendo si può aggiungere al pediluvio una manciata di bicarbonato.
-Piano con i tacchi alti ed a spillo
La donna è portata a fare uso di calzature con il tacco più alto di quello indossato dagli uomini.
Non va superato, però, il limite di quattro, quattro centimetri e mezzo, oltre il quale il peso sopportato dalle nostre estremità grava eccessiva-mente sulla parte anteriore.
Il risultato è un allargamento dell’avampiede, magari con dolori violenti alla base delle dita, accompagnato da un basculamento del bacino sull’articolazione coxofemorale e da una iperlordosi della colonna vertebrale, dovuti al tentativo dell’organismo di compensare l’abbassamento del baricentro del nostro corpo.
Un tacco di due centimetri e mezzo è la misura ideale che consente una equilibrata suddivisione del carico tra punta e tallone. Non si deve, però, cadere troppo in basso.
Anche le scarpe a rasoterra, con le dita dei piedi sollevate rispetto al retropiede, sono dannose.
In questi casi si annulla la tipica curvatura a S della spina dorsale, che tende ad appiattirsi.
Il tacco, inoltre, deve avere una base larga per dare maggiore stabilità alla caviglia specialmente durante la prima fase del passo, quella dell’appoggio del tallone.
TUTTE LE REGOLE PER CAMMINARE BENE
I piedi non servono semplicemente per portarci a spasso, hanno anche la funzione di organi di senso.
La zona nota come “seno del tarso” è una selva di derivazioni nervose che consentono di ottenere tutte le informazioni possibili ed immaginabili sull’ambiente circostante.
Pertanto, se le estremità sono in ottimo stato, avremo movimenti fluidi, armoniosi, che si ripercuoteranno sul resto del nostro corpo, in particolare sulla colonna vertebrale, rendendoci rilassati e meno preda di facili affaticamenti. Ma questo non basta; i piedi sono usati pure come cuore periferico di scorta.
Nella loro parte inferiore esiste una specie di lago di sangue, la “soletta di Lejars”, dal quale prende il via la circolazione venosa diretta al muscolo cardiaco: ad ogni passo, con la flesso-estensione del piede, l’importante fluido rosso presente nella rete plantare viene rispedito verso l’alto, favorendo in questo modo la prevenzione di varici ed edemi da stasi. Attenzione, dunque, alla salute dei nostri piedi.
La comparsa di calli e duroni non deve essere giudicata come un banale danno estetico.
E’, al contrario, il primo segnale d’allarme che qualcosa non va nel verso giusto.
Cosa fare, allora, per mantenere i piedi sempre in perfetta forma?
Rivolgersi a centri specializzati come l’Ortopedia Cossia dove puoi trovare la calzatura confort adeguata, calzature con plantare anatomico, calzature anatomiche, plantari flebologici, plantari in gel di silicone, plantari anatomici, plantari per lo sport e, quando fosse necessari, calzature su misura e plantari su misura.
da Lorenza Cossia | Mag 14, 2017 | News
Chi pratica lo sport deve dedicare un’attenta cura ai piedi, c’è il rischio altrimenti di contrarre delle dolorose affezioni come l’unghia incarnita, l’ematoma subungueale, l’onicomicosi, il piede d’atleta, i calli interdigitali e plantari e le verruche; lo sport non deve diventare un rischio per i piedi. Cominciamo dall’unghia incarnita.Praticando un’attività sportiva può succedere che una zona del piede spinga contro la parete della scarpa favorendo la penetrazione dell’unghia nel tessuto.Questo pericolo si può evitare tagliando a forma quadrata l’unghia, all’altezza del polpastrello. Gli ematomi subungueali, invece, spesso derivano da un trauma.Se l’ematoma interessa tutta la placca ungueale si può verificare lo scollamento della vecchia unghia; in questo caso è bene rivolgersi ad un podologo.
L’onicomicosi è provocata da miceti che si inseriscono sotto l’unghia. Per impedire che si trasmettano ad altre parti del corpo evitare di usare per il resto del corpo l’asciugamano usato per i piedi.
Il piede d’atleta invece è determinato da una macerazione del tessuto negli spazi interdigitali. Provoca un forte prurito, ma in ogni caso occorre evitare di toccarlo, c’è il rischio altrimenti di far sanguinare la pelle già danneggiata. E’ sempre consigliabile lasciare all’aria il piede per alcuni giorni.
Particolare attenzione va poi dedicata al callo interdigitale.I più conoscono questa infezione sotto il nome di “occhio di pernice”.E’ provocata dalla pressione interfalangea che determina calore e di conseguenza la lesione.
I calli plantari sono invece provocati da un ispessimento del tessuto sotto lo sforzo costante del piede che spinge verso la scarpa.
Le verruche si “prendono” perché si cammina a piedi nudi ai bordi delle piscine, nelle docce, sono di natura virale, e vengono provocate dal “papova virus”. Hanno la caratteristica di essere -autoinoculanti-, cioè se una persona le tocca e non si infetta può contagiare altre parti del corpo.
Ma se lo sportivo deve avere cura dei propri piedi, per particolari tipi di sport l’attenzione da dedicare alle estremità deve essere massima, basti pensare ai tennisti, agli alpinisti, ai calciatori.
Per chi pratica frequentemente il tennis è bene provvedere una o due volte a settimana a massaggiare il piede dal basso verso l’alto con pomate alla canfora, prima e dopo la gara.
Inoltre vanno usati dei prodotti, in vendita in negozi specializzati come l’Ortopedia Cossia, che consentono di evitare l’eccessiva sudorazione.
Gli alpinisti invece corono il rischio del congelamento dei piedi. Questo comunemente avviene in due tempi: in un primo momento si avverte una sensazione di freddo nella parte colpita, che si tramuta ben presto in sensazione di intorpidimento fino ad un’anestesia completa della parte che ritarda la percezione del problema. Soprattutto in caso di intenso lavoro muscolare, cade l’attenzione per l’estremità colpita e quando ci si accorge dell’accaduto, la lesione è ormai già in atto. L’ischemia iniziale diventa successivamente un vero blocco della circolazione del sangue nella parte colpita, con formazione di micro trombi a livello dei vasi capillari interessati. In un secondo tempo, se perdura la refrigerazione, si ha una vera e propria aggregazione cellulare fino alla necrosi totale di tutti i tessuti. Se invece avviene rapidamente il riscaldamento, si ha la comparsa di un edema importante dei tessuti, con formazione di vere e proprie bolle sierose cutanee. La terapia più idonea è un riscaldamento molto graduale della parte colpita avvolgendola, protetta da una garza, con uno spesso strato di cotone idrofilo e, se si tratta di un arto, tenendolo sempre sollevato rispetto al resto del corpo. Nello stesso tempo occorre rivolgersi ad un medico che prescriverà i farmaci più opportuni.
Un discorso a parte merita il windsurf, il cui uso è tanto diffuso sui nostri mari. In questo sport i piedi corrono i maggiori rischi a causa degli streps che li tengono bloccati alla tavola.
Presso l’Ortopedia Cossia è possibile acquistare prodotti per mantenere in buona salute i piedi di chi pratica sport e, soprattutto, e possibile acquistare plantari per lo sport plantari realizzati su misura, per evitare i danni da cattive posture o continuare a praticare lo sport preferito anche quando i piedi iniziano a creare problemi.
Oltre a plantari per sportivi, sono in vendita le nuove calze per lo sport che favoriscono una buona circolazione ed evitano i problemi alla pelle legati all’eccessiva circolazione e calzature per lo sport con suola biomeccanica.
Importante è la presenza della PODOLOGA che, su appuntamento, si prende cura dei piedi curando unghie incarnite, callosità, micosi, verruche, ulcerazioni e tanto altro.
Ortopedia Cossia è garanzia per la salute dei vostri piedi.
da Lorenza Cossia | Mag 4, 2017 | News
Le varici non sono solo un problema estetico ma rischiano, se trascurate, di minare in maniera seria la salute dell’organismo.
Oltre il 20% delle persone hanno varici alle gambe o altre patologie che, se non curate in tempo, rischiano di compromettere la stessa possibilità di camminare.
Ma se prendiamo in considerazione solo le donne la percentuale aumenta notevolmente.
Le patologie più frequenti, oltre alle varici, sono le flebiti, gli edemi linfatici, gli eczemi.
Cosa sono le varici?
“Si tratta”, afferma il professor Stefano Ricci, medico flebologo “di dilatazioni permanenti delle vene superficiali della gamba“.
In esse il sangue compie un percorso ‘contro corrente’ nella posizione eretta.
Presso i popoli europei si riscontano nel 20% delle persone, ma interessano più le donne che gli uomini. Si registra infatti un rapporto di 3:1 tra sesso femminile e maschile.
Ciò dipende dalla influenza degli ormoni femminili sulla parete delle vene, considerati i cicli mestruali, le gravidanze, l’impiego dei contraccettivi orali.
Gli ormoni esercitano la stessa influenza anche sulle strutture osseo-legamentose del piede, tanto che il 50% delle donne affette da varici (l’80% di quelle che hanno superato i 50 anni) è portatore di piede piatto acquisito più o meno grave, che necessita di essere sostenuto con calzature appropriate, se non con presidi ortepedici”.
La terapia delle varici che oggi offre i migliori risultati è la cosiddetta “flebectomia ambulatoriale” che prevede l’asportazione delle vene dilatate.
E’ un intervento che si effettua ambulatorialmente in anestesia locale.
Anche le vene di grosso “calibro” possono essere facilmente eliminate ed anche meglio quelle che compaiono dopo un precedente intervento eseguito con le vecchie tecniche.
Cosa sono le flebiti?
Le flebiti, invece, sono infiammazioni di un tronco venoso, per lo più varicoso, che può prevenirsi eliminando le varici prima che comincino a complicarsi.
Si curano mediante la compressione elastica e favorendo la deambulazione che deve avvenire regolarmente, affinché le “pompe” del sangue possano riportare il circolo ad una normalizzazione.
Nel modo più assoluto vanno evitate le terapie troppo aggressive ed il ricovero a letto.
Occorre poi correggere i difetti di carico ed eliminare i rischi di lesione della cute del piede che possono causare infezioni capaci, non solo di aggravare la flebite, ma di esserne la causa.
Cosa sono le ulcere varicose?
Le ulcere varicose, invece, sono delle lesioni cutanee che non tendono alla guarigione spontanea a causa della stasi venosa.
La cattiva nutrizione della cute, particolarmente in certe zone (soprattutto sopra il malleolo interno), fa sì che da un fatto banale, ma che agisce in modo continuo come le contusioni, i graffi, possa svilupparsi una ulcerazione torbida, infetta, profonda.
Le ulcere varicose si riscontrano per lo più in soggetti anziani con problemi evidenti nell’appoggio del piede, sia determinati dalla stasi venosa, sia legati alla rigidità della caviglia per un blocco antalgico causato dall’ ulcera stessa, quando non viene curata per lungo tempo.
In genere in questi pazienti si riscontra piede cavo con retrazione in flessione delle dita e relative conseguenze che necessitano di compensazione ortesica.
“In questi casi”, spiega il professor Stefano Ricci, “per ottenere una guarigione sicura e duratura si ricorre alla terapia compensativa, mediante fascia elastica associata ad opportune medicazioni”.
Particolare attenzione meritano poi gli eczemi che di solito si accompagnano alla stasi venosa e vengono favoriti da errati tentativi terapeutici. In particolare, l’uso di creme e pomate.
Le lesioni da grattamento determinate da intenso prurito possono diventare il punto di partenza di ulcere varicose.
Per il trattamento normalmente si impiegano leggere dosi di cortisone.
Si provvede poi alla contemporanea eliminazione dei fattori favorenti come la stasi venosa, la sudorazione dei piedi, una cattiva igiene.
E’ quindi opportuno prevenire i problemi alle gambe con una efficace azione preventiva utilizzando, in particolare se si svolge un lavoro che costringe a lunghe ore trascorse in piedi, a calze elastiche di tipo preventivo. Fondamentale è l’utilizzo di calzature anatomiche con plantare anatomico o l’utilizzo di plantare flebologico inserito nelle calzature antinfortunistiche. Gli antiestetici capillari, che tendono ad aumentare con il trascorrere del tempo, possono essere eliminati con trattamenti sclerosanti che il CHIRURGO VASCOLARE che opera presso gli Studi Medici Specialistici dell’Ortopedia Cossia, esegue con ottimi risultati. Il consiglio del medico specialista diventa indispensabile in presenza di varici o in caso di comparsa di zone dolenti, arrossate e calde, sintomi di possibile flebite.
L’Ortopedia Cossia offre un ampio assortimento di calze elastiche preventive e curative, calzature anatomiche, calzature con plantare morbido, calzature con plantare massaggiante, plantari ammortizzanti, plantari flebologici, apparecchiature per pressoterapia e apparecchiature per terapie domiciliari per la cura delle stasi venose. E’ possibile inoltre usufruire di consulenza del CHIRURGO VASCOLARE presso i Studi Medici Specialistici.
da Lorenza Cossia | Mag 2, 2017 | News
I piedi danno problemi a tutte le età: le unghie incarnite si riscontrano anche nei bambini, negli adolescenti; l’alluce valgo affligge sempre più spesso giovani signore trentenni o poco più.
Ma dopo i sessanta, settant’ anni il problema “piede” non solo diventa più serio e complesso, ma finisce per interessare una percentuale altissima di persone, specie di donne.
Ciò, sia in relazione al processo di invecchiamento che per l’esistenza di diverse condizioni patologiche come, ad esempio, la ridotta vitalità, i deficit circolatori, le lesioni da traumi accidentali.
Né vanno dimenticati gli stati morbosi veri e propri, di natura sia degenerativa che infiammatoria, e la torbidità nei processi di guarigione delle lesioni superficiali.
Peraltro, la patologia del piede ha avuto fino ad oggi un rilievo minore rispetto alle altre parti del corpo umano, perché solo raramente è causa di mortalità.
Ciò, anche se nel piede si localizzano frequentemente cause di invalidità.
Inoltre, è ben noto a tutti che, in ragione delle connessioni anatomiche e funzionali del piede e della sua stessa funzione, molti segni iniziali di malattia sistemica si manifestano in prima istanza a questo livello.
D’altra parte, se non si interviene in tempo, le patologie dei piedi finiscono per avere notevoli riflessi sulla funzionalità dell’intero organismo e naturalmente sulla deambulazione che consente alla persona anziana lo svolgimento autonomo degli atti della vita quotidiana indispensabili per mantenersi inseriti nella comunità sociale. Ecco perché bisogna fare tutto il possibile per prevenire stati morbosi capaci di limitare la deambulazione.
In particolare vanno eliminate le alterazioni primitive del piede, per evitarne la cronicizzazione e la conseguente perdita dell’autonomia.
Inoltre, molta attenzione deve essere posta per limitare le probabilità di caduta che occupano uno dei primissimi posti tra le cause di morte o di invalidità dell’anziano.
Infatti, molti e vari sono i disturbi ed i meccanismi che, con diverse modalità, possono determinare la caduta dell’anziano: vertigini, deficit di coordinamento neuromuscolare, deficit visivo, debolezza agli arti inferiori spesso causato da terapie, turbamenti emotivi, passi falsi, barriere architettoniche.
Non bisogna naturalmente dimenticare le comuni lesioni del piede, tali da turbare la capacità di funzione, di adattamento e di reazione dell’organo e del sistema complesso in cui esso è inserito.
Articolazioni infiammate, atrofia da disuso, osteoporosi, lesioni del quadricipite possono contribuire al quadro patogenetico di una caduta.
Tali condizioni, inoltre, possono essere accentuate da lesioni dolorose del piede o che comunque, rendendo dolorosa la deambulazione, predispongono alla caduta.
Negli Stati Uniti è stato accertato che le cadute rappresentano la quarta causa prevalente di mortalità fra gli anziani, preceduta soltanto dalle lesioni cerebro-cardio-vascolari e dai tumori.
La stessa indagine ha evidenziato come, sebbene anziani ultra sessantacinquenni rappresentino il 10% della popolazione, in questo gruppo di età si registra il 30% di tutte le morti accidentali ed il 22% delle cadute comportanti allettamento permanente per invalidità.
Si deve poi considerare l’alto costo derivante alla collettività per l’assistenza sanitaria ed ospedaliera dovuta a questi eventi patologici a lungo decorso.
Ma vediamo come l’anziano può conservare in buona salute i piedi.
A parte la cura di vere e proprie patologie di stretto interesse medico è bene che l’anziano rispetti alcune basilari norme igienico-sanitarie. In particolare, i piedi vanno lavati ogni giorno in acqua tiepida usando sapone leggero.
Occorre poi provvedere ad asciugarli con un asciugamano morbido.
Se i piedi sudano eccessivamente vanno frizionati delicatamente con soluzioni e polveri specifiche.
I piedi poi, quando è possibile, vanno esposti all’aria ma mai alla pioggia o troppo a lungo alla luce solare o all’acqua calda. Occorre inoltre evitare di esporli al freddo intenso.
Ma, cosa forse più importante, è che l’anziano non rinunci mai per pigrizia ai salutari quattro passi.
I piedi sono fatti per camminare, chi rinuncia ad usarli non solo peggiora la loro salute ma rischia di compromettere le condizioni generali dell’organismo.
Occorre poi fare attenzione ai calli. E’ veramente pericoloso eliminarli con rasoi, temperini e altri strumenti.
In questi ed in altri casi (unghie incarnite od ispessite) è bene ricorrere ad un podologo; questo operatore è in grado di svolgere un ruolo insostituibile nella cura dei piedi sia in modo autonomo che affiancando il medico specialista.
In ogni caso non va dimenticato che le scarpe hanno una grossa responsabilità nell’evoluzione delle più frequenti patologie dei piedi.
La scarpa ideale deve essere anatomica, cioè conformata alla forma del piede, senza punte strette e con tacco che non superi i sei centimetri.
I tacchi alti infatti provocano l’alluce valgo, calli, duroni, esagerata lordosi lombare, cifosi compensatoria, addome protuberante, dolore al basso dorso e inoltre, instabilità nella deambulazione con pericolo di cadute e quindi di fratture.
Per assicurare la massima igiene le calze devono essere cambiate ogni giorno.
L’Ortopedia Cossia offre tutto ciò che serve per mantenere in ottima salute i piedi dell’anziano: un ampio assortimento di calzature comfort, calzature con un plantare anatomico confortevole, prodotti per l’igiene e la cura del piede, la presenza del PODOLOGO per il trattamento di callosità, unghie ispessite e/o incarnite, lesioni ulcerose da deficit circolatorio ed il TECNICO ORTOPEDICO per la realizzazione di plantari ortopedici su misura ed, all’occorrenza, per la realizzazione di calzature ortopediche su misura.
L’Ortopedia Cossia è una garanzia per la salute e la cura del piede.
da Lorenza Cossia | Apr 19, 2017 | News
Che il reggiseno sia un importante ausilio per la salute del seno lo si scorda troppo spesso. In questi ultimi anni, l’aumento veramente notevole del volume dei seni sta incrementando le patologie a carico dell’apparato scheletrico e muscolare.
Quando, più di sessant’anni fa, la nostra azienda iniziò la sua attività nel settore ortopedico, specializzando una preesistente attività di vendita di biancheria intima, i reggiseni venivano confezionati su misura.
Negli anni 50, l’azienda americana Playtex iniziò la vendita dei reggiseni di serie e nel giro di pochi anni nacquero ditte di produzione; allora le taglie più vendute erano la II e la III, ed infatti il seno con le misure perfette era quello corrispondente alle dimensioni di una coppa di champagne.
Proprio per le misure dei seni, mediamente contenute, le femministe, agli inizi degli anni 70, non ebbero grossi problemi a bruciare ciò che consideravano il simbolo del “sesso debole”. Ma alla fine degli anni 80 una nuova immagine femminile veniva esaltata e forgiata dai mass-media: una donna dai seni prosperosi!! Così, mentre alcune ricorrevano al chirurgo estetico, le donne che avevano, fino ad allora, cercato di nascondere seni abbondanti assumendo atteggiamenti che arrivavano addirittura a deformare lo sterno, ora potevano essere orgogliose di ciò che madre natura aveva loro donato.
Iniziò così, da parte di alcune ditte, la produzione di reggiseni con coppe C e D, per arrivare, negli anni 90, alla produzione delle coppe dalla E alla J ed ora alcune aziende, presenti soprattutto sul mercato americano, producono reggiseni in coppe “K” “L” “M” “N” “O”.
Ma, mentre il mercato oggi offre reggiseni adeguati per il corretto sostegno di seni anche con misure super conformate, si è persa la cultura del reggiseno usato come indumento per la salute del seno.
Da anni la nostra azienda cerca di far capire alle donne l’importanza di considerare il reggiseno non come frivolo capo d’abbigliamento, ma come valido aiuto per la salute ed il benessere del seno e della persona.
Il vasto assortimento di reggiseni conformati che la nostra ditta propone, più di cento differenti taglie, permette ad ogni donna di trovare la taglia perfetta del proprio reggiseno. A questo grande assortimento di reggiseni con taglie differenziate, che significa avere il reggiseno con la corretta circonferenza del torace presa sotto seno e la giusta capienza di coppa, si unisce un ampio assortimento di modelli. Reggiseni push up, con ferretto con coppa morbida, con ferretto e coppa rigida, reggiseno a taglio classico o a tre teli, reggiseno a triangolo a fascia alta e a fascia bassa, reggiseno senza ferro con coppa classica, reggiseni a balconcino, reggiseni senza spalline, reggiseni per schiena nuda, reggiseni sportivi, reggiseni con allacciatura anteriore, reggiseni con spalla larga imbottita, reggiseni per allattamento, reggiseni per mastectomia e tanti altri ancora sono disponibili presso l’Ortopedia Cossia che, inoltre, nel proprio laboratorio può provvedere a lavori di modifica o adeguamento del capo.
Quando scegliete un reggiseno chiedetevi sempre se state facendo una scelta adeguata non solo al vostro gusto ma alle necessità ed alla salute del vostro seno e, nel dubbio, scegliete i vostri reggiseni facendovi consigliare da chi, come noi, ha fatto dell’arte di vestire l’intimo femminile, una professione e, la nostra attività, la esercita da quasi un secolo!
da Lorenza Cossia | Feb 13, 2017 | News
Il cervello va in palestra: la mente si può esercitare, proprio come un muscolo.
I metodi più utili, dal brain training alle tecniche di rilassamento.
Allenare la memoria come un muscolo per farla diventare più prestante.
E’ la proposta del brain training: una sorta di palestra per neuroni fatta di giochi ed applicazioni di vario genere su computer e tablet.
L’offerta di esercizio mirato per il cervello è una realtà commerciale in pieno sviluppo, nata con l’idea di mettere a frutto un dato ormai consolidato della ricerca neuroscientifica: la capacità del cervello, anche da adulto, di stabilire nuove connessioni neurali, e quindi di cambiare, imparare, irrobustirsi od indebolirsi, un po’ come succede ai muscoli ed alle ossa.
Come si fa?
Funziona?
E ci sono altri modi oltre all’allenamento al computer per tenere in forma la memoria?
MOLTE MEMORIE. “Non esiste -la memoria-, esistono molti sistemi diversi, molte memorie fra loro distinte e dissociabili”, premette Sergio Della Sala, professore di neuroscienze cognitive all’Università di Edimburgo.
“Non usiamo lo stesso sistema per ricordare la capitale della Turchia, i dettagli della nostra cena di ieri sera, di dover portare nostra figlia a pallavolo ad un’ora precisa, e neppure per studiare per un esame, imparare a guidare, riconoscere un profumo, o ricordare un numero il tempo necessario per fare una telefonata”.
Alcuni anni fa, la British Psychological Society commissionò uno studio per verificare l’efficacia del brain training, formato da due programmi: uno per migliorare la memoria, l’altro per la stima di sé.
Scambiarono però le etichette, in modo che i partecipanti eseguissero gli esercizi dell’altro programma, invece che di quello dichiarato dalla etichetta.
Dopo alcune settimane di utilizzo, le persone non mostrarono alcun miglioramento effettivo delle prestazioni di memoria.
Però, la maggior parte si dichiarò convinta di riuscire a ricordare meglio.
Nonostante questo risultato clamorosamente negativo, e nonostante sia ormai piuttosto chiaro che il brain training non è un modo per diventare più intelligenti e più svelti mentalmente con poca fatica, ci sono dati convincenti che alcuni tipi di allenamento un effetto ce l’hanno.
CALCOLI A MENTE. “Si possono potenziare o riabilitare aree specifiche della memoria con esercizi mirati”, afferma Massimiliano Olivieri, professore di neuroscienze all’Università di Palermo e fondatore di un’azienda, la Neuroteam, che offre questo genere di programmi.
Uno dei classici del brain training è il potenziamento della cosiddetta memoria di lavoro, la funzione di base che utilizziamo per tenere a mente per pochi secondi un numero di telefono, ma anche per immagazzinare informazioni e per manipolarle, dal ricordare nuove parole in una lingua a fare a mente un calcolo.
Di solito consiste in giochi al computer o su tablet, da fare per 10-20 minuti al giorno, come il dual-n-back: un oggetto appare per un attimo sullo schermo, e bisogna ricordare in che posizione si trovava.
Con il procedere del gioco, la difficoltà aumenta: c’è da ricordare il punto in cui era apparso due volte prima, poi tre volte prima e così via, e spesso le informazioni da memorizzare contemporaneamente sono più di una, magari forma e colore dell’oggetto, in sempre minor tempo.
FUNZIONA! “Gli studi ci dicono che la competenza cognitiva di base – la memoria di lavoro – migliora davvero”, osserva Nicola De Pisapia, ricercatore all’Università di Trento e fondatore di Neocogita, la prima azienda italiana ad offrire programmi di brain training, di cui lui stesso è convinto utilizzatore.
“E questo non succede con tipi di stimoli cognitivi più generici, per esempio fare i cruciverba”.
Ci sono poi tecniche che possono aiutare nella fase di codifica di un ricordo, utili per esempio durante lo studio per apprendere lunghe sequenze o per seguire il filo della narrazione.
“Si insegna al soggetto ad immaginare una relazione tra gli elementi di una lista, che siano parole od immagini”, spiega Olivieri.
“Gli studi dimostrano che servono sia per i pazienti con amnesie dovute a traumi o ictus, sia per le persone sane”.
Una ricerca ha dimostrato che un allenamento intensivo di 8 settimane con questo sistema produce modifiche osservabili nella corteccia cerebrale di persone anziane, oltre ad un miglioramento nella capacità di memorizzare serie di parole.
RIPETI AD ALTA VOCE… Queste strategie sono in fondo rivisitazioni di alcune delle mnemotecniche proposte già dagli antichi, come la cosiddetta tecnica dei “loci” riportata da Cicerone, in cui gli elementi da ricordare vengono associati a specifici luoghi fisici, per esempio le stanze di un palazzo o gli edifici di una strada.
Sempre a proposito di studio, anche se non sono state trovate scorciatoie che consentano di farlo con poca fatica, c’è una tecnica di memorizzazione che le ricerche in psicologia cognitiva hanno individuato come più utile delle altre per apprendere in modo duraturo.
“E’ quella nota come retrieval practice, ovvero ripetere ciò che si è appena appreso”, dice Della Sala.
“nonostante il metodo non goda di buona reputazione in ambito educativo, e spesso sia considerato desueto rispetto alle moderne nozioni di creatività ed apprendimento basato sulla scoperta, è dimostrato che fa imparare in modo più efficace rispetto allo studio basato sulle mappe concettuali”.
Una ricerca recente ha mostrato che questo metodo è a prova di esame: se si è studiato così, si riesce a ricordare anche in situazioni di forte stress, che normalmente manderebbe in tilt la memoria.
Studi nel campo delle neuroscienze suggeriscono anche un trucco (questo sì, davvero semplice) per richiamare alla mente quanto si è studiato: guardare verso destra.
In queste condizioni si ricorda meglio.
“Il motivo è che in questo modo si attiva l’emisfero sinistro del cervello e si inattiva la parte frontale destra del cervello, sbloccando il freno che impedisce alle tracce della memoria di essere richiamate”, spiega Olivieri.
I bambini lo fanno spontaneamente, quando si concentrano per ricordare qualcosa, ma ci sono anche esercizi specifici per migliorare questa capacità.
COME I PITAGORICI. Chi lamenta problemi di memoria spesso si riferisce a quella episodica, alla sensazione di avere difficoltà a ricordare eventi e fatti della propria vita.
In questo caso possono tornare utili le strategie di rilassamento.
“Possono servire lo yoga, la meditazione, la respirazione profonda: tutte tecniche che servono a far prevalere alcune componenti del sistema nervoso vegetativo ed a rallentare un po’ l’attività cardiaca”, dice ancora Olivieri.
La memorizzazione in queste condizioni è favorita.
“Si può anche provare a ricorrere ad esercizi consigliati dai filosofi pitagorici, come l’esame di coscienza”, osserva De Pisapia.
Significa che la sera prima di addormentarsi si ripetono mentalmente gli episodi della giornata ed al risveglio, la mattina seguente, si fa un ulteriore ripasso di quelli del giorno prima.
SPORT E BALLO. Un aiuto per la memoria può venire infine da forme di allenamento che apparentemente non c’entrano niente, come l’attività fisica.
Ed ampi studi sulla popolazione confermano che conta lo stile di vita in generale, essere attivi intellettualmente: chi usa di più il cervello ha meno probabilità di andare incontro a forme estreme di decadimento cognitivo come la demenza ed il morbo di Alzheimer.
E sono tutte forme di brain training anche leggere libri, giocare a scacchi od a carte, andare al cinema, frequentare gli amici, imparare una nuova lingua e ballare.
Una vita attiva, insomma, è la strategia più efficace per preservare la nostra capacità di ricordare.
10 MINUTI AL GIORNO
E’ il tempo minimo necessario se si vuole seguire un programma di brain training per migliorare la propria memoria.
Il trucco più semplice per ricordare? Guardare verso destra
IL BOOM DEI CASCHETTI CON GLI ELETTRODI. Negli Stati Uniti gli studenti li usano già per tentare di aiutarsi nello studio: sono gli stimolatori elettrici o magnetici del cervello.
Si tratta di caschetti od apparecchi tipo cuffie, dotati di elettrodi, tramite i quali una corrente elettrica a bassa intensità arriva alla corteccia cerebrale.
“Questo genere di stimolazione modifica le oscillazioni dei neuroni per orientarne i potenziali elettrici verso la frequenza che si sa essere ottimale”, spiega Massimiliano Olivieri, professore all’Università di Palermo ed esperto di questo settore.
Per la memoria, per esempio, i neuroni dell’ippocampo dovrebbero oscillare a 40 hertz (40 volte secondo).
Alcune sperimentazioni in corso cercano di verificare se, per esempio nei pazienti affetti dal morbo di Alzheimer, la stimolazione elettrica possa migliorare la capacità a ricordare.
Ma, come per altre tecnologie, anche fuori dai laboratori ed in mancanza di prove che funzionino, si è già formata una nicchia di mercato per questi dispositivi ed una comunità di utenti che ricorre al fai-da-te.
SE LA TESTA VA IN RISERVA
DECLINO. Perché qualcuno rimane lucido e svelto fino a 90 anni, ed altri cominciano a mostrare i primi segni di declino a 60?
E’merito (o colpa) della “riserva cognitiva”, l’insieme di risorse che, accumulate in gioventù od in età adulta, condizionano l’efficacia della mente nella vecchiaia.
L’idea è nata quando, esaminando dopo la morte il cervello di pazienti affetti dal morbo di Alzheimer o da varie forme di demenza, gli scienziati si sono accorti che, a parità di danni, le persone non avevano da vivi lo stesso deterioramento cognitivo.
Analizzando che vita avesse fatto chi è arrivato meglio alla fine, hanno individuato i fattori protettivi.
Uno è l’istruzione: per chi ha studiato di più da giovane di solito il declino arriva più tardi, ma poi è più rapido.
Aiuta, anche, imparare una lingua da adulti, studiare musica o suonare uno strumento.
Ed ancora: avere buone relazioni sociali, uscire, andare al cinema o al teatro.
(l’articolo è riportato dalla rivista FOCUS)
Presso gli Studi Medici Secialistici dell’Ortopedia Cossia si possono prenotare trattamenti con Maestri in tecniche di rilassamento naturali come il massaggio Shiatsu ed il massaggio “cranio facciale”.
da Lorenza Cossia | Gen 25, 2017 | News
I benefici di una buona dieta depurativa sono rapidi ed i primi organi a trarne vantaggio sono fegato e reni, cosa che si riflette sul funzionamento dell’organismo.
- Le tossine si eliminano meglio.
Il fegato ha il delicato compito di neutralizzare o trasformare molte delle sostanze tossiche ed i loro residui vengono eliminati dall’organismo in modo naturale.
- Ed in maniera più efficace.
I reni, l’intestino, i polmoni e la pelle sono altri organi che eliminano tali sostanze.
Se ne favorisci la funzione, eliminerai più tossine.
- La pelle e le tossine :Un aspetto fragile od opaco riflette un eccesso di sostanze nocive;la pelle depura, ma ha sempre bisogno di uno stimolo.
- TOSSINE IN ECCESSO? Quando il fegato è sovraccarico, l’organismo ti invia dei segnali
- Ti affatichi di più.
Sei stanco, senza motivazione ed hai difficoltà ad alzarti.
- Digerisci male.
- Hai gas e disturbi intestinali.
Può anche verificarsi una condizione di pesantezza, soprattutto dopo un pasto abbondante. E’ possibile che tu soffra di stipsi, alito cattivo e che tu abbia anche la lingua ricoperta da una patina bianca.
Cambiamenti d’umore. Non è strano che quando il fegato si sovraccarica lo stato d’animo peggiori.
MAN MANO CHE TI DEPURI:
- Ti senti bene. Puoi svolgere le attività quotidiane senza stancarti ed inizi la giornata con vitalità e con più energia.
- Digerisci meglio. La digestione inizia ad essere più semplice e senza problemi.
- Il transito intestinale si regolarizza in modo che vai in bagno come un orologio e senza sforzo. L’alito cattivo scompare e la lingua recupera il suo colore normale.
- L’umore migliora e sei più vitale.
SE I RENI SONO SOVRACCARICHI:
- L’urina è più densa. Assume un colore più scuro ed anche un odore più intenso.
- Trattieni liquidi. Ventre arrotondato, palpebre, labbra e mani gonfie e pesantezza alle gambe sono sintomi della ritenzione dei liquidi.
- La pressione arteriosa può salire.L’ipertensione non dà sintomi e potrebbe succedere di non accorgersene.E’ importante controllarla, perché questo problema è un fattore di rischio di molte malattie cardiovascolari.
QUANDO I RENI SI REGOLARIZZANO:
- L’urina è più leggera, inodore e si schiarisce quando i reni funzionano meglio.
- Ti sgonfi. Non ti stringe la vita dei pantaloni e ti senti più agile e leggero.
- La pressione arteriosa tende a normalizzarsi a poco a poco.
Osservare il miglioramento di questi segnali ti invoglia a fare la dieta !
Se vuoi iniziare un adeguato regime alimentare affidati ai consigli del medico; presso gli Studi Medici Specialistici dell’Ortopedia Cossia , medici come DIETOLOGA Specialista in SCIENZE DELL’ALIMENTAZIONE, PSICOLOGA, GINECOLOGA e non solo, sono a tua disposizione per permetterti di trovare un perfetto stato di salute psicofisico.
da Lorenza Cossia | Nov 25, 2015 | News
A Natale, fai felice una donna!
Lingerie, corsetteria, pigiami e camice da notte. Una selezione dei migliori marchi di intimo per un regalo che non passerà inosservato.
Da Ortopedia Cossia, Via Fuser 2b, 21019 a Somma Lombardo (VA).
Telefono: 0331256467
Email: [email protected]
da Lorenza Cossia | Nov 18, 2015 | News
Con il Natale arrivano anche i regali… Felicità per gli uni, delusione per gli altri, il regalo risveglia molti sentimenti.
Fare un regalo ha un significato che va ben al di là del semplice gesto; in generale è il simbolo dei sentimenti che proviamo per la persona che lo riceve; il suo significato è quindi spesso più forte delle parole.
Tanto per chi offre che per chi riceve, il regalo è una forma di comunicazione a tutti gli effetti.
Ecco perché fare un regalo la dice lunga sull’affetto che nutriamo nei confronti degli altri. Allora, occorre fare in modo che i regali non diventino “anonimi”perchè il dono è un messaggio personale con cui manifestiamo aspetti di personalità.
Nell’offrire un regalo, soprattutto quando lo si deve dare ad una persona cara, si condensano un insieme di attese e di aspettative emotivamente cariche. Innanzitutto si tratta di un gesto gratuito che non si fa per ricevere qualcosa in cambio e che quindi, anche a livello simbolico, deve condensare le due persone protagoniste del dono: chi dona e chi riceve.
Chi dona può volere come “ricompensa”, la soddisfazione dell’altra persona e quindi cerca un regalo che rifletta i gusti dell’altro, ma che rechi anche una sua impronta perchè sia riconoscibile in mezzo ad altri regali.
I regali si fanno con l’intenzione di offire piacere al destinatario, ma allo stesso tempo anche per il piacere che il donatore prova nel fare il regalo. Le idee regalo che abbiamo e che ci portano a fare effettivamente i doni ai nostri cari possono essere un elemento molto espicativo della psicologia e personalità.
E’ fondamentale quindi che, anche se piccolo, il dono non scada mai nella banalità, nel superfluo.
Ortopedia Cossia a Somma Lombardo offre la possibilità di un’ampia scelta di articoli e per qualsiasi budget di spesa disponibile; preziosi o spiritosi, eleganti o sportivi, caldi o confortevoli, i regali acquistati presso il nostro negozio permetteranno di farti distinguere per l’originalità del tuo dono!
da Lorenza Cossia | Ott 14, 2015 | Corsetteria, Intimo, News
VIENI A SCOPRIRE LE NUOVE COLLEZIONI AUTUNNO INVERNO DI INTIMO E CORSETTERIA!
Capi selezionati, sinonimo di stile ed eleganza.
Cambio di stagione e conseguente cambio di guardaroba e per quasi tutte le donne si accende la voglia di aggiungere qualche novità sia di abbigliamento che di lingerie. Completi intimi,reggiseni, slip, body e baby doll, camicie e pigiami sono, per le donne, una vera passione e, come per i capi di abbigliamento, anche l’intimo da donna segue moda e tendenze per stimolare ancora di più la voglia di qualche cosa di nuovo.
La nuova stagione, Autunno Inverno 2015, mentre riserva tante novità porta anche tante conferme. E così, accanto alla biancheria sexy che rappresenta le proposte cult dei brand di intimo, vengono comunque proposti modelli più confortevoli pensati per lo sport e proprio per dormire. La novità del settore è rappresentata dai capi “homewear”, capi che ormai sconfinano nel settore dell’abbigliamento esterno con realizzazioni a volte spiritose e divertenti, altre eleganti e raffinate.
L’Autunno Inverno 2015 rappresenta una riconferma, anzi, un trionfo di una tendenza che non passa mai di moda: il pizzo. Splendidi pizzi di Calais accanto a macramè, a tulle ricamati decorano o sono il materiale di realizzazione di modelli seducenti.
Anche le donne con taglie conformate possono trovare capi estremamente femminili con la possibilità di indossare capi alla moda; i brand di intimo specialistico propongono reggiseni con coppe dalla “A” alla “J” nei colori moda e in tanti modelli da permettere un’ampia scelta.
Per quanto riguarda gli slip, anche se i perizoma hanno ancora un buon mercato, la tendenza è “lo slip brasiliano”, ma anche in questo settore i modelli sono talmente tanti da lasciare una grande possibilità di scelta.
Nel settore dell’abbigliamento da camera la tendenza è il comfort: comodi capi da notte che possono essere utilizzati per trascorrere le ore di relax in casa senza sentirsi a disagio per avere addosso un capo che sia solo da letto.
Anzi, alcuni capi, li si può indossare all’esterno e sentirsi a proprio agio….
Ma chi ama o chi cerca un capo estremamente affascinante può trovare collezioni meravigliose, collezioni da sogno e per far sognare.
Presso l’Ortopedia Cossia a Somma lombardo puoi trovare il capo più adatto alle tue esigenze o ai tuoi gusti con la possibilità di scelta fra tanti brand che sono, attualmente, fra i migliori che il mercato dell’intimo oggi offre.
da Lorenza Cossia | Mar 9, 2015 | News
“PROGETTO SALUTE” studi medici specialistici dell’ORTOPEDIA COSSIA
Presenta:
ALIMENTAZIONE E SALUTE a cura della Dietologa, Specialista in Scienze alimentari,
Dott.sa MIRIAM ROSSI
Nei Paesi occidentali il cambiamento delle abitudini alimentari e dello stile di vita ha portato ad una alimentazione scorretta e ad una drastica riduzione dell’attività fisica con conseguenze negative sulla salute e sulla qualità della vita. Pur tenendo in considerazione il ruolo giocato dalla genetica e dai fattori ambientali sull’insorgenza delle cosiddette malattie “da civiltà” oggi prevalenti tra cui obesità, diabete di tipo 2, ipertensione,arteriosclerosi, patologie cardiovascolari ed alcuni tipi di tumore, è risaputo che un’alimentazione squilibrata,ricca di calorie, grassi saturi, zuccheri semplici e sale, associato ad un basso livello di attività fisica, rappresenta un importante fattore causale o concausale per queste patologie metaboliche e degenerative., combattere i comportamenti alimentari e gli stili di vita scorretti è una strategia preventiva che può contribuire ad incrementare la durate della vita e a migliorarne la qualità
Anche gravi carenze acute o croniche di nutrienti essenziali incidono negative sullo stato di salute, così come alimenti di cattiva qualità, contaminati o conservati in modo scorretto possono costituire fattori di rischio o causa di gravi malattie.
Aumentare le conoscenze sui rischi alimentari, combattere i comportamenti alimentari e gli stili di vita scorretti è una strategia preventiva che può contribuire ad incrementare la durata media della vita ed a migliorarne la qualità, aumentando nel contempo il benessere psicofisico della popolazione.
LE LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE ITALIANA
Le Linee Guida per una sana alimentazione italiana, messe a punto dall’Istituto Nazionale della Nutrizione per la prima volta nel 1986, aggiornate nel 1997 e successivamente nel 2003, rappresentano uno strumento fondamentale per indirizzare la popolazione verso la scelta di un comportamento alimentare che contribuisca a mantenere o a incrementare un buon stat
“PROGETTO SALUTE” studi medici specialistici dell’ORTOPEDIA COSSIA
Presenta:
ALIMENTAZIONE E SALUTE a cura della Dietologa, Specialista in Scienze alimentari,
Dott.sa MIRIAM ROSSI
Nei Paesi occidentali il cambiamento delle abitudini alimentari e dello stile di vita ha portato ad una alimentazione scorretta e ad una drastica riduzione dell’attività fisica con conseguenze negative sulla salute e sulla qualità della vita. Pur tenendo in considerazione il ruolo giocato dalla genetica e dai fattori ambientali sull’insorgenza delle cosiddette malattie “da civiltà” oggi prevalenti tra cui obesità, diabete di tipo 2, ipertensione,arteriosclerosi, patologie cardiovascolari ed alcuni tipi di tumore, è risaputo che un’alimentazione squilibrata,ricca di calorie, grassi saturi, zuccheri semplici e sale, associato ad un basso livello di attività fisica, rappresenta un importante fattore causale o concausale per queste patologie metaboliche e degenerative., combattere i comportamenti alimentari e gli stili di vita scorretti è una strategia preventiva che può contribuire ad incrementare la durate della vita e a migliorarne la qualità
Anche gravi carenze acute o croniche di nutrienti essenziali incidono negative sullo stato di salute, così come alimenti di cattiva qualità, contaminati o conservati in modo scorretto possono costituire fattori di rischio o causa di gravi malattie.
Aumentare le conoscenze sui rischi alimentari, combattere i comportamenti alimentari e gli stili di vita scorretti è una strategia preventiva che può contribuire ad incrementare la durata media della vita ed a migliorarne la qualità, aumentando nel contempo il benessere psicofisico della popolazione.
LE LINEE GUIDA PER UNA SANA ALIMENTAZIONE ITALIANA
Le Linee Guida per una sana alimentazione italiana, messe a punto dall’Istituto Nazionale della Nutrizione per la prima volta nel 1986, aggiornate nel 1997 e successivamente nel 2003, rappresentano uno strumento fondamentale per indirizzare la popolazione verso la scelta di un comportamento alimentare che contribuisca a mantenere o a incrementare un buon stato di salute:
- controlla il peso e mantieniti sempre attivo
- più cereali, legumi,ortaggi e frutta
- grassi:scegli la qualità e limita la quantità
- zuccheri,dolci,bevande zuccherate, nei giusti limiti
- bevi ogni giorno acqua in abbondanza
- il sale’ meglio poco
- bevande alcoliche: se si, solo in quantità limitata
- varia spesso le tue scelte a tavola
- consigli speciali per persone speciali
- la sicurezza dei tuoi cibi dipende anche da te.
o di salute:
- controlla il peso e mantieniti sempre attivo
- più cereali, legumi,ortaggi e frutta
- grassi:scegli la qualità e limita la quantità
- zuccheri,dolci,bevande zuccherate, nei giusti limiti
- bevi ogni giorno acqua in abbondanza
- il sale’ meglio poco
- bevande alcoliche: se si, solo in quantità limitata
- varia spesso le tue scelte a tavola
- consigli speciali per persone speciali
- la sicurezza dei tuoi cibi dipende anche da te.
da Lorenza Cossia | Feb 27, 2015 | News
IL BENESSERE NASCE DA DENTRO!
Il programma di prevenzione sanitaria, che partirà a fine marzo, promossa dagli studi medici dell’ORTOPEDIA COSSIA a Somma Lombardo in collaborazione con i medici specialisti;
CHIRURGO VASCOLARE,
PSICOLOGA,
DIETOLOGA SPECIALISTA IN SCIENZA ALIMENTARE,
RIFLESSOLOGA.
Il programma prevede:
EU. 30,00 per
Visita vascolare +ecodoppler a cura del CHIRURGO VASCOLARE
MISURAZIONE della pressione arteriosa e della rigidità delle arterie
MISURAZIONE della saturazione di ossigeno del sangue
1 paio calze elastocompressive riposanti.
EU. 30,00 per
Una consulenza di valutazione con la DIETOLOGA
MISURAZIONE delle masse corporee
TEST DI VALUTAZIONE di 11 valori delle urine
UNA CONSULENZA con la PSICOLOGA GRATUITA
30 MINUTI di trattamento di RIFLESSOLOGIA LANTARE GRATUITO
VISITE SPECIALISTICHE D’ECCELLENZA A PREZZI ECCELLENTI!!!
UN’OCCASIONE SPECIALE PER MIGLIORARE LA TUA QUALITA’ DI VITA.
NEGLI STUDI MEDICI DELL’ORTOPEDIA COSSIA UN’EQUIPE DI SPECIALISTI FA DELLA TUA SALUTE IL PROPRIO TRAGUARDO DI LAVORO.
da Lorenza Cossia | Feb 27, 2015 | News
IL BENESSERE NASCE DA DENTRO!
Il programma di prevenzione sanitaria promossa dagli studi medici dell’ORTOPEDIA COSSIA a Somma Lombardo in collaborazione con i medici specialisti;
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Per informazioni e/o prenotazioni telefonare a Ortopedia Cossia 0331256467 o 3498623358
da Lorenza Cossia | Feb 23, 2015 | News
E ORA SCOPRIAMO LE GAMBE!!!!!!!!
Le gambe sono , in tema femminile, le assolute “prime attrici “ sul palcoscenico del fascino, ma rappresentano anche uno dei punti vulnerabili del corpo: si gonfiano facilmente con il caldo e spesso hanno problemi di cattiva circolazione.
Prima di tutto, quindi, per la bellezza delle nostre gambe c’è sempre l’attività fisica, che favorisce la circolazione , ostacola i ristagni, scongiura il rigonfiamento delle cellule adipose all’origine di cellulite, vene varicose, pesantezza, dolori!
L’arrivo del caldo è una delle cause scatenante del dolore alle gambe: per prima cosa è indispensabile controllare la corretta postura dei piedi , poi, soprattutto nei casi di predisposizione familiare, sottoporsi ad un ceck up di controllo della funzionalità del circolo venoso degli arti ed eventualmente decidere con lo specialista la terapia più idonea.
Gli inestetismi che spesso affliggono le gambe e ne deturpandone la bellezza possono essere risolte con trattamenti di sclerosi che a una doppia funzione: quella funzionale e quella estetica. La terapia è una tecnica molto diffusa per eliminare gli inestetismi derivanti dalla dilatazione patologica dei distretti capillari e venulari degli arti inferiori.
La scleroterapia è d’indicazione assoluta anche nei casi in cui il territorio coperto da varici è sede di sintomatologia dolorosa, spesso indicata come bruciore dal paziente. I risultati sono, anche in questi casi veramente eccezionali…..
Il nostro specialista:” CHIRURGO VASCOLARE” E’ A TUA DISPOSIZIONE PRESSO I NOSTRISTUDI MEDICI”PROGETTOSALUTE” in via Fuser 4 a Somma Lombardo per un CECK UP di valutazione.
da Lorenza Cossia | Feb 10, 2015 | News
Con la menopausa la donna viva un senso di perdita, una situazione che può diventare triste, in cui si smarrisce e nella quale spesso perde la prospettiva che potrebbero esservi nel futuro.
E’ evidente come ogni donna si ritrovi a vivere questo momento con diversa intensità, sentimenti e stati d’animo, in ragione del proprio carattere e della propria storia. Se sarà capace di affrontare i cambiamenti, se sarà sufficientemente forte ed affronterà il futuro in modo ottimistico e realista, potrà senz’altro vivere in modo alquanto diverso rispetto ad una donna paurosa e pessimista. Se la donna ha il coraggio di accettare questa sfida e cambiare i suoi punti di riferimento, potrà cogliere la positività di questa fase della vita e restare nella vita sociale portando con sé il suo patrimonio di conoscenza ed esperienza
Una generazione fa la menopausa segnava l’inizio di una rapida decadenza, tutto era già avvenuto, non vi erano più prospettive interessanti, l’unica casa da farsi ere quella di rassegnarsi ed aspettare serenamente la fine.
Oggigiorno la menopausa coglie mediamente la donna poco dopo la metà della sua esistenza, perciò rimane tanta vita da vivere e molte cose che si possono realizzare, per alcune sarà proprio in questo futuro che si potrà realizzare quanto, per motivi famigliari o di lavoro, non hanno potuto fare in precedenza.
Una delle condizioni fondamentali per affrontare al meglio la menopausa è la conoscenza degli inevitabili effetti che ha sull’organismo della donna; questi effetti vengono generalmente così distinti:
EFFETTI PRECOCI:
· Disturbi vasomotori correlati al sistema di termoregolazione corporea che causano vampate di calore, sudorazione e brividi.
· Disturbi correlati all’irregolarità del ciclo mestruale.
· Disturbi psicologici che si manifestano con la perdita di fiducia in sé, ansia, depressione instabilità dell’umore, difficoltà a prendere decisioni, insonnia, perdita di memoria e mancanza di concentrazione.
· Depressione:Per depressione si intende un “abbassamento” del tono dell’umore. La menopausa può creare una forma di depressione diversa da quella tradizionale o endogena, in quanto dipende anche da fattori fisici e non si propone solo come una patologia della personalità continuamente caratterizzata da disperazione, pianto, desiderio di morte, riduzione delle attività e perdita di appetito.
EFFETTI INTERMEDI:
· : Perdita di collagene: questa sostanza che conferisce elasticità ai tessuti, nei primi 5 anni che seguono la menopausa, si riduce di circa il 30% creando delle problematiche in vari organi e apparati:
-a livello dell’apparato urogenitale si può avere la perdita di tono del sistema muscolare con l’insorgere di problemi di incontinenza o di prolassi;
– anche il derma, disponendo di meno collagene, perde elasticità, quindi la pelle tende a diventare secca e sottile. Alla scarsità di collagene potrebbero essere ricondotti anche i dolori ossei e articolari che compaiono dopo la menopausa.
· Atrofia urogenitale. La mancanza di estrogeni provoca una processo di atrofia, cioè di riduzione delle dimensioni, degli organi genitali.
· . Riduzione del desiderio sessuale. Con l’avanzare degli anni la frequente riduzione del desiderio può dipendere dalla riduzione degli ormoni, ma, e soprattutto, dal condizionamento culturale, dal non sentirsi più desiderabile e desiderata come in precedenza, dallo stato di salute generale.
Gli effetti precoci e intermedi, pur essendo assai fastidiosi non costituiscono mai un rischio per la vita, quelli tardivi,che andremo a valutare nella prossima pubblicazione, sono invece molto più pericolosi in quanto lavorano subdolamente e quando si manifestano può essere troppo tardi per poterli rimediare.
Presso gli studi medici dell’ORTOPEDIA COSSIA, un’equipe di specialisti sono a disposizione per permettere ad ogni donna di vivere serenamente ed in piena salute la “menopausa” scoprendo e approfittando delle meravigliose opportunità che questo ciclo della vita della donna può riservare.
Telefona allo 0331 256467 per prenotare una consulenza con:
GINECOLOGA,PSICOLOGA,DIETOLOGA,NEUROLOGO, ORTOPEDICO, FISIATRA, CHIRURGO VASCOLARE,
FISIOTERAPISTA, OSTEOPATA,PODOLOGA, RIFLESSOLOGA
da Lorenza Cossia | Feb 1, 2015 | News
La parola “menopausa” deriva dalla parola greca pauein, che significa terminare, infatti indica la fine della funzione riproduttiva e, in alcuni casi, l’inizio di svariate problematiche . Infatti, con l’ultima mestruazione (che, per definizione, segna il principio della menopausa) la donna va incontro a cambiamenti fisici e psicologici che possono minacciare la sua salute e rendere meno stabile il mondo emozionale aumentando il rischio di depressione Nel corso degli anni nel corpo della donna avvengono cambiamenti rilevanti: i seni cambiano tono e dimensione e ciò può essere causa di pesanti frustrazioni , generare sensi di inadeguatezza e timori, rendendo evidente la caducità della vita. Con la menopausa tutto il corpo si trasforma, spesso diventa un estraneo, non più amato e talvolta per molte donne lo specchio diventa un nemico da evitare; un nemico impietoso che mostra quegli aspetti corporei che nessuna donna vorrebbe vedere. Quando termina il ciclo mestruale cessa anche la produzione di alcuni ormoni che non solo servono per la funzione riproduttiva, ma rivestono pure un ruolo protettivo per il sistema cardiocircolatorio, la struttura delle ossa ed altri fattori fondamentali per la salute. Talvolta la menopausa può apparire precocemente, anche prima dei quarant’anni e può essere “spontanea” o “iatrogena” quando causata da cure mediche o interventi chirurgici . Attualmente i problemi dovuti alla menopausa ed al periodo che ne segue hanno assunto un peso notevole. Verso l’inizio del secolo scorso, invece, lo erano molto di meno perché la durata media della vita nei paesi civilizzati superava appena i 50 anni, mentre ora è normale arrivare a superare i 75 anni e sempre più frequentemente arrivare anche al novantesimo compleanno.
Appare perciò evidente che oggi la menopausa, anziché segnare l’avvicinarsi della fine della vita, coincide con l’inizio di un periodo che ricopre parecchi anni delle vita della donna; un periodo che dovrebbe essere vissuto sostituendo nuovi valori a quelli che hanno motivato gli anni della giovinezza e della maturità, come la maternità, che non sono più disponibili.” Il contadino, infatti, non piange perché non ha più i semi che ha seminato, ma gioisce del raccolto con cui si può nutrire nei rigori invernali.”(cit)
E’ interessante notare come in India, dove si attribuiscono dei valori alle donne che attraversano questa fase della vita, il periodo della menopausa viene vissuto con molti meno disturbi. Lo stesso accade in Israele, dove le donne che hanno raggiunta la menopausa possono vivere più liberamente e hanno maggiori diritti nella società.
Tutto questo dimostra come, ad aggravare la sintomatologia della donna in post-menopausa, non sia solo il cambiamento dei livelli ormonali, ma anche e soprattutto l’approccio corrente nei confronti dell’invecchiamento, considerato come qualcosa di anomalo: un nemico che deve essere contrastato e vinto con ogni mezzo possibile (chirurgia plastica, farmaci, ginnastica, lifting, …).
Talvolta compaiono disturbi del sonno o risvegli frequenti o spossatezza senza motivo apparente. Possono comparire anche disturbi dell’umore, malinconie, irritabilità e nervosismo, Altre volte ci si sveglia all’improvviso con una tachicardie che preoccupa e può creare delle angosce. Raramente si pensa alla carenza di ormoni e, se il disturbo si ripete, è consigliabile una visita dal cardiologo .Molte donne sono angosciate perché il corpo cambia, e cambia in peggio. A volte il peso può aumentare ancor prima dei prima dei 35 anni, e il grasso si accumula sulla pancia e sulla vita. Anche il desiderio sessuale diminuisce e talvolta sparisce addirittura, Il periodo della menopausa e quello della post-menopausa sono caratterizzati da varie problematiche fisiche e psichiche. A tutti gli effetti questo periodo porta ad un brusco e radicale mutamento della situazione ormonale, siccome gli estrogeni possiedono un’azione, diretta o indiretta, su quasi tutti gli organi e gli apparati del corpo, la loro mancanza può creare vari tipi di problematiche.
Ogni donna vive gli effetti della menopausa in un modo suo proprio: alcune la vivono senza particolari disturbi,altre, invece, la vivono come un incubo, tormentate da problemi psichici e fisici che alterano gravemente la qualità della vita. Attualmente non è possibile prevedere quando inizierà e come sarà la menopausa di ogni singola donna, solitamente i disturbi maggiori sono riscontrati nelle le donne che entrano in menopausa precocemente o in quelle che vanno in menopausa a causa dall’asportazione chirurgica delle ovaie
“PROGETTO ROSA” a cura degli studi medici dell’Ortopedia Cossia in collaborazione con la GINECOLOGA, la PSICOLOGA e la RIFLESSOLOGA dedica un programma di prevenzione sanitaria per le donne.
da Lorenza Cossia | Gen 23, 2015 | News
Diventare mamma è un evento di grande importanza per la donna, un momento di gioia, di grandi emozioni,un momento ricco di speranze ma anche di timori. La gravidanza oggi è maggiormente consapevole perché frutto di una scelta della donna e della coppia ed è quindi più facile impegnarsi per evitare ogni possibile rischio per la madre e per il nascituro. I consigli per affrontare una gravidanza in tranquillità e sicurezza sono raggruppabili in due aree: i consigli per un corretto stile di vita della futura mamma e le indicazioni per gli esami diagnostici adeguati per evitare e individuare anche precocemente ed affrontare eventuali problematiche.
Per quanto concerne il corretto stile di vita, ormai quasi tutte le donne, quando si rendono conto di essere incinte, iniziano a prendere precauzioni e a curare maggiormente la propria salute. Bisogna però tenere presente che gli organi del nascituro si formano nelle prime dieci settimane di gravidanza, dopo di che, fondamentalmente, l’embrione si è formato completamente e inizia il “periodo fetale” in cui gli organi precedentemente formati si sviluppano e perfezionano il loro funzionamento.
In genere, però, la donna scopre di essere incinta tra la sesta e l’ottava settimana o più tardi, quindi quando l’embrione ha già fatto una buona parte del suo percorso di sviluppo. Per questo, quando sia possibile programmare la gravidanza è meglio iniziare a correggere le abitudini di vita anche prima di intraprendere il percorso.
Per prima cosa ,e ancor meglio se in fase pre concezionale, sarebbe necessario rivolgersi al medico di fiducia per una consulenza complessiva per la coppia Sulla base, quindi, di una prima valutazione anamnestica, il medico potrà decidere gli esami di laboratorio da effettuare e fornire tutte le informazioni e i consigli necessari. Un altro elemento molto importante sono le vaccinazioni. Non tutte le malattie infettive eventualmente prese in gravidanza possono avere effetti negativi sul nascituro, ma alcune comportano gravi rischi e vanno monitorate: rosolia e toxoplasmosi.
Se la mamma rischia o ritiene di avere il rischio di ammalarsi di rosolia o toxoplasmosi durante la gravidanza la situazione va analizzata e affrontata serenamente. E’ inoltre importante mantenere una alimentazione corretta ed equilibrata con un controllo del peso corporeo. Le donne in sovrappeso, specie se affette da obesità, hanno maggior rischio di complicazioni come l’aborto spontaneo, il diabete gestazionale, l’ipertensione arteriosa, le difficoltà respiratorie. Anche per il bambino aumentano i rischi di nascere con problemi di salute. Correggendo e migliorando le abitudini alimentari è possibile raggiungere il peso più adatto prima della gravidanza e tenerlo sotto controllo durante la gravidanza stessa.
Altri fattori di rischio sono il fumo e l’alcool. Fumare riduce la fertilità della coppia e peggiora la condizione generale della madre. Aumentano i rischi di aborto spontaneo e persino i casi di morte del bambino dopo la nascita. Inoltre, i bambini nati da madri fumatrici hanno più frequentemente un peso più basso alla nascita e questo può causare una serie di difficoltà, sia nel periodo neonatale che nelle successive epoche di vita.
L’abuso di alcool è pericoloso sempre; lo diventa maggiormente in gravidanza quando, oltre ad avere effetti nocivi sulla salute della donna, ha effetti dannosi sul feto. E’ dimostrato che l’abuso di alcool è responsabile di una crescita ridotta del bambino, di disturbi del comportamento e di insufficienza mentale (sindrome fetoalcoolica).
Anche l’utilizzo di farmaci in gravidanza deve essere più che mai effettuato sotto stretto controllo medico, perché molti farmaci possono avere effetti negativi sul nascituro.
Ci sono poi forme di prevenzioni semplici da attuare come ad esempio aumentare considerevolmente la quantità di acido folico assunto: vitamina che si è dimostrata di estrema importanza per ridurre il rischio di malformazioni dell’embrione. La medicina mette poi oggi a disposizione tutta una serie di esami specialistici che possono consentire di prevenire molte problematiche. Eseguiti con regolarità e dietro consiglio del proprio medico di fiducia, consentono un monitoraggio del periodo di gravidanza, rendendo questa esperienza un momento positivo e sereno per la futura mamma.
Tuttavia il corpo che muta e, di conseguenza, anche il proprio ruolo, provoca spesso una marcata instabilità emotiva. È questo il periodo in cui l’emotività e l’inconscio prendono il sopravvento, dando luogo a una sorta di “malessere fisiologico ” che precede l’acquisizione di un nuovo equilibrio.
È contemporaneamente una “fase evolutiva” e una “crisi mutativa ” che impone una riorganizzazione delle esperienze precedenti.
Durante i primi mesi di gravidanza la donna deve mettere in relazione le fantasie con la realtà del feto che cresce in lei: in principio nasce il desiderio di avere un bambino, desiderio che poi si concretizza e che deve fare i conti con la realtà.
Divenire madre presuppone un adeguamento della propria identità nel passaggio dal ruolo di figlia a quello di genitore.
Questo processo, che inizia con la gravidanza e prosegue con la maternità, necessita di un riassestamento di tutte le componenti psichiche che si sono sviluppate durante le esperienze precedenti e che hanno caratterizzato la storia della donna. Per questo motivo la gravidanza viene definita come un “momento di crisi e confusione” perché la donna si trova a dover affrontare continui aggiustamenti che coinvolgono l’intera personalità, al fine di potersi spogliare dal ruolo di figlia, finora rivestito, e costruire una nuova immagine di sé L’attitudine materna, che è rappresentata dalla capacità di dare e di rendersi disponibile verso l’altro, dipende anche dal rapporto che si è avuto nell’infanzia con la propria madre e dalla sua disponibilità nei propri confronti.
Diversi sono i meccanismi a livello psichico che accompagnano la gravidanza. Da un punto di vista psicologico il secondo trimestre è quello in cui la donna inizia ad avere un’immagine mentale del bambino, questo grazie anche alla percezione dei movimenti fetali che diventano la conferma della presenza del
bambino, e ai cambiamenti visibili del corpo che si trasforma.
È attraverso l’ascolto dei movimenti del proprio bambino, e il dialogo che si instaura tra i due, che si costruisce la relazione tra madre e feto.
Con l’inizio dell’ultimo trimestre, e in particolare dell’ultimo mese di gravidanza, la donna si trova di fronte a nuove modificazioni fisiologiche: il feto aumenta di peso e di volume, le contrazioni fisiologiche si possono accentuare, il corpo si trova a doversi adattare a nuovi cambiamenti.
Gli interrogativi saranno: “come sarà il parto?”, “come sarà il bambino?, che peso avrà? “. Il timore per il dolore e la capacità o meno di sopportarlo e superarlo accompagnano quest’ultimo periodo. Nella realtà il timore del dolore fisico e della propria capacità di poterlo affrontare, porta in sé anche il dolore emotivo per la
separazione e il concludersi della relazione privilegiata che madre e feto hanno vissuto durante tutti i mesi della gravidanza. L’interrogativo che spesso si sente pronunciare dalle donne è “sarò capace di partorire? ” che nasconde in sé un’altra domanda: “sarò capace di separarmi da questo bambino? “.
Non si tratta di capricci: la gravidanza produce uno stato di labilità generale, e il comportamento, spesso difficile, è un’espressione psico-emotiva che va compresa e contenuta con molta dolcezza. Particolarmente delicato è il periodo che va dalla fine del primo trimestre all’inizio del secondo, quando vengono meno le capacità di difesa e di autocontrollo (regressione affettiva) per cui si fanno vivi conflitti emotivi, pensieri,
problemi ed esigenze che, in condizioni normali sono sepolti nel profondo dell’inconscio.
Inoltre queste problematiche iniziali di regressione affettiva rappresentano un momento delicato ma anche produttivo per il rafforzamento del rapporto di coppia perché offrono la possibilità di uno scambio profondo di pensieri e sentimenti del tutto particolari, che scomparirà poche settimane dopo il parto, quando si ricostituiranno le difese che ognuno mette a punto nei confronti della realtà esterna.
Madre non si nasce, si diventa. Così, durante la gravidanza, la futura mamma si accinge a diventare una “buona mamma”, relativamente adeguata e competente.
La gravidanza è la “storia di due corpi: un corpo contenente visibile ed un corpo invisibile in esso contenuto”, rimette la donna a confronto con la propria capacità di percepirsi come
un contenitore solido e in grado di accogliere il bambino al suo interno.
Essere madre è veramente una missione, ogni giorno e per sempre!
Negli studi medici specialistici dell’Ortopedia Cossia la GINECOLOGA, la PSICOLOGA, la DIETOLOGA,possono accompagnare le future mamme lungo il percorso della gravidanza. Inoltre, in presenza di patologie particolari, ci si può avvalere della consulenza di: CHIRURGO VASCOLARE, ORTOPEDICO, FISIATRA, NEUROLOGO, OSTEOPATA, FISIOTERAPISTA E PODOLOGA
da Lorenza Cossia | Nov 18, 2014 | News
E’ un dato di fatto che, nei paesi occidentali industrializzati, più del 90% delle donne indossa un reggiseno ma la maggior parte indossa reggiseni inadeguati che possono diventare un rischio per la salute venendo meno la sua funzione di sostegno e benessere per l’apparato locomotore e per il seno. Ci sono casi in cui la taglia del reggiseno è stata misurata sbagliata: un errore frequente è che, in caso di seno prosperoso, la circonferenza del sottoseno venga misurata in maniere troppo abbondante. Molte donne non sanno che il seno viene sostenuto non soltanto dalle spalline, ma anche dalla fascia sottoseno, Inoltre bisogna tener presente che la taglia del reggiseno può cambiare in funzione dell’età, delle variazioni di peso e anche durante una terapia ormonale. Una taglia inadeguata di reggiseno può essere causa di disturbi cervico-brachiali, tensioni alla cintura scapolare, nella zona cervicale e della nuca, mal di testa, disturbi alle vertebre cervicali, ma anche mal di schiena nelle zone più basse della colonna vertebrale. Spalline sottili che stringono e che non vestono bene possono irritare e gravare sul muscolo trapezio e sulle strutture complesse delle articolazioni della spalla,
Il reggiseno non è solo un indumento ma un vero e proprio ausilio per la salute; acquistare il reggiseno giusto, non solo perché piace, significa avere cura della propria estetica e della salute del proprio corpo.
L’ORTOPEDIA COSSIA a Somma Lombardo da quasi un secolo vende intimo e da sessant’anni si è specializzata nella produzione e vendita di corsetteria; nel nostro negozio si trovano più di settanta differenti taglie di reggiseni con coppe dalla “A” alla coppa “J”.
Da noi “ LA FEMMINILITA’ NON E’ UNA QUESTIONE DI TAGLIA”!!!
da Lorenza Cossia | Ott 12, 2014 | News
Le persone diabetiche sono più esposte alle gravi conseguenze delle vasculopatie, in particolare a quelle agli arti inferiori.
.Tra le complicanze della malattia diabetica, le lesioni ischemiche del piedeinteressano una percentuale rilevante dei diabetici. Il “piede diabetico è dovuto alla concomitante presenza di vascolopatia degli arti inferiori, neuropatia, ed infezioni ricorrenti; quest’ultime rappresentano la maggior causa di amputazioni agli arti inferiori in questi pazienti. Il piede diabetico, infatti, è una patologia ingravescente, poco conosciuta,spesso mal trattata e, purtroppo, in costante aumento. Nei pazienti diabetici piccole lesioni degenerano rapidamente a causa della cattiva circolazione nel sistema arterioso e favorita dalla mancanza di sensibilità per la neuropatia; i piedi di un diabetico, non ricevendo più la dovuta irrorazione sanguigna,faticano a riparare i danni che la cute ha subito, cute che, per la scarsa irrorazione, diventa sempre più fragile e sottile, dunque più soggetta a traumi di ogni tipo.
Le ulcere ai piedi costituiscono indubbiamente la complicanza più frequente che si manifesta nei piedi di un diabetico; la pericolosità delle ulcere è strettamente legata alla scarsa circolazione indotta dall’arteriopatia periferica del diabetico che innesca un meccanismo a cascata che conduce ad emorragie e/o infezioni. Quest’ultima quando si diffonde crea i presupposti per l’insorgere della conseguenza più grave: la gangrena.
Sarebbe tuttavia un errore considerare il piede separato dal resto del corpo perché il piede diabetico è una manifestazione locale di una condizione sistemica; altro aspetto da considerare è la complessità delle manifestazioni del piede diabetico, dove problematiche di ischemia e neuropatia si intersecano con problematiche biomeccaniche, infezione, cicatrizzazione delle ferite ecc….
E’ pertanto auspicabile l’intervento di un’equipe multidisciplinare che includa figure come: chirurgo vascolare, ortopedico, tecnico ortopedico e podologo per un intervento efficiente ed efficace .
L’Ortopedia Cossia, da anni è specializzata nel trattamento del piede diabetico e, negli studi medici al 1° piano, è possibile avere consulenze specialistiche con la “PODOLOGA” ed il “CHIRURGO VASCOLARE”
Se sei diabetico sottoponiti regolarmente i tuoi piedi e le tue arterie a controlli accurati!!!!!
da Lorenza Cossia | Set 18, 2014 | News
Si tratta di una argomento fondamentale nel problema delle malattie vascolari.
Lo STROKE o attacco cerebrale (ICTUS) rappresenta una delle più gravi cause di mortalità e morbilità in tutto il mondo.
Statisticamente, un quarto delle persone colpite da ICTUS muoiono mentre i tre quarti dei pazienti sperimentano la morbilità di afasia, emiparesi, paralisi e altre patologie da ischemia cerebrale.
Tra i pazienti con ictus, la patologia extracranica della carotide rappresenta circa la metà dei casi.
Da qui l’interesse per una DIAGNOSI PRECOCE o ALMENO DI UNO SCREENING .
Si consiglia di eseguire un esame diagnostico all’età di 40 anni per gli uomini e 45 per le donne , ma queste indicazioni variano in presenza di pazienti con concomitanti patologie vascolari delle coronarie,stenosi arteriose periferiche, ipertensione e altre patologie, cioè chi presenta i cosiddetti fattori di rischio.
La lesione fondamentale della carotide è la PLACCA;la CAROTIDE COMUNE viene, di solito, meno colpita dall’arteriosclerosi, il BULBO invece è un punto di inizio della placca che poi interessa la CAROTIDE INTERNA e la CAROTIDE ESTERNA ossia nella zona chiamata BIFORCAZIONE che, come tutte le biforcazioni arteriose, per motivi emodinamici, sono punti più colpiti dalla placca.
Altra grave malattia delle arterie è l’ANEURISAMA che consiste in una dilatazione dell’arteria e la cui localizzazione preminente è a livello dell’AORTA. Si tratta sempre di una manifestazione della malattia arteriosclerotica che, anziché far chiudere il vaso, tende a farlo dilatare.
Un accenno va fatto anche alla cosiddetta ISCHEMIA ACUTA ossia all’arresto improvviso (embolia) o più lento (trombosi) del letto circolatorio di un arto. Si tratta di un’evenienza drammatica che si apre con un dolore acuto all’arto inferiore, raramente all’arto superiore, che rapidamente diventa pallido e freddo. E’ un’evenienza drammatica e di urgenza assoluta per il pericolo di un evento estremamente grave: l’amputazione.
LA PREVENZIONE E’ FONDAMENTALE PER PREVENIRE I GRAVI DANNI DELLE MALATTIE CARDIOVASCOLARI!
Progetto Salute dell’Ortopedia Cossia, in collaborazione con il chirurgo vascolare, dedica due giornate alla prevenzione vascolare: visita dello specialista con eco-doppler, misurazione della rigidità delle arterie e pressoria, misurazione dell’ossigenazione del sangue.
PRENOTA LA TUA VISITA…UNA VISITA CHE PUO’ALLUNGARTI LA VITA!
da Lorenza Cossia | Ago 8, 2014 | News
Le malattie delle “ARTERIE” rientrano nel vasto capitolo delle “MALATTIE CARDIOVASCOLARI”. Vasi arteriosi e cuore sono accumunati in quella patologia che si chiama “ARTERIOSCLEROSI”.Il termine deriva dal greco e significa”indurimento delle arterie”processo dovuto al fisiologico invecchiamento dei vasi sanguinei, ma quando l’invecchiamento diventa patologia allora si parla di “malattia arteriosclerotica”. L’incrostazione che riveste il vaso finchè rimane di dimensioni ridotte non rappresenta un problema ma quando , su questa placca si vanno a fermare elementi come le piastrine, i globuli bianchi, le molecole di colesterolo e altri tipi di grassi la placca si ingrandisce e diventa patologica. Gli elementi di deposito possono anche ridurre la placca in poltiglia oppure farne diventare rugosa la superficie che così attira altri elementi circolanti come i globuli rossi e ancora bianchi e altre piastrine….Tutto questo porta ad una serie di eventi che vanno dall’EMBOLIA, alla stenosi con conseguente ISCHEMIA, con sofferenza dei tessuti non irrorati fino alla morte del tessuto a valle.
Gli organi particolarmente colpiti dall’ARTERIOSCLEROSI sono:
- Arterie coronarie, con eventuale infarto cardiaco
Arterie degli arti inferiori con conseguente arteriopatia periferica, fino alla gangrena.
L’arteriosclerosi è la piaga del nostro tempo; la mortalità nella popolazione occidentale supera quella per tumori e quella da incidenti stradali, come rilevato da tutte le statistiche.
E’ stata perfino definita la peste del XX secolo da alcuni studiosi.
Per prevenire le gravi conseguenze dell’arteriosclerosi occorre conoscere le condizioni delle proprie arterie: UNA BUONA PREVENZIONE PUO’ ALLUNGARE LA VITA!
Progetto Salute dell’Ortopedia Cossia, in collaborazione con il CHIRURGO VASCOLARE, dedicherà due giornate alla prevenzione dalle malattie cardiovascolari con:
VISITA SPECIALISTICA ED ECODOPPLER, MISURAZIONE DELLA RIGIDITA’ DELLE ARTERIE, DELLAPRESSIONE E OSSIGENAZIONE DEL SANGUE.
da Lorenza Cossia | Lug 23, 2014 | News
Concludiamo il tema di “alimentazione e salute” a cui abbiamo dedicato le news di tre mesi con alcune fondamentali informazioni sui cibi che aiutano il nostro fisico a rimanere in forma.
- I grassi insaturi, contenuti nel pesce,rivestono le cellule nervose.A causa ella loro strttura molecolare facilitano la trasmissione dei messaggi fra le cellule e favoriscono il ricambio della mielina, la sostanza che avvolge i nervi e facilita la conduzione degli impulsi elettrici.
- Le vitamine di cui sono ricche frutta e verdura, fanno da “spazzini” e mantengono pulite le vie respiratorie.
- Diversi studi hanno dimostrato che i grassi omega 3 del pece prevengono le malattie del cuore perché rivestono le cellule cardiache e facilitano la trasmissione dei segnali elettrici.
- I grassi insaturi del pesce e le vitamine di frutta e verdura favoriscono un buon funzionamento del fegato
- L’assorbimento lento degli zuccheri(presenti nella frutta) va a costituire le riserve di energia dei muscoli, inoltre, le proteine e i grassi insaturi rendono più fluide le membrane mantenendo i tessuti giovani.
- Le fibre contenute nell’insalata accelerano il transito del cibo nell’intestino e riducono l’assorbimento degli zuccheri della pasta In questo modo, nel sangue l’insulina aumenta più lentamente e si riduce il rischio di accumulo di grassi e di obesità. L’acqua facilita l’assorbimento dei nutrienti e l’eliminazione delle scorie.
- Grazie alle vitamine e ai fattori antiossidanti, frutta, verdura e un bicchiere di vino rosso a pasto “ripuliscono” vene e arterie dalle sostanze ossidanti.
- Il calcio contenuto nel sesamo rinforza le ossa, mentre il buon equilibrio fra grassi saturi e insaturi ottimizza il funzionamento delle articolazioni. Le vitamine e i carboidrati migliorano il ricambio dei tessuti a livello dei tendini e delle cartilagini, L’acqua rende fluide le articolazioni.
Ogni persona deve trovare il proprio regime alimentare equilibrato in base ad età, lavoro, patologie ; mangiare bene significa rimanere in salute………dare più slancio alla propria vita!!! Hai bisogno di un consiglio per la tua salute?????
da Lorenza Cossia | Lug 8, 2014 | News
A tavola siamo portati quotidianamente a scegliere e i gusti personali sono solo uno dei tanti fattori che ci condizionano. Sempre più spesso si tende ad escludere, ridurre o aumentare il consumo di alcuni alimenti nel tentativo di seguire regimi dimagranti, vegetariani , per intolleranze , allergie o altro. Tuttavia non è mai corretto escludere del tutto una categoria di alimenti (tranne in casi particolari), né lo è l’aumentare in maniera esagerata il consumo di altri.
Vediamo di seguito gli effetti dei singoli elementi su organi, tessuti e in definitiva, sulla salute dell’intero organismo.
- I grassi della carne e dei formaggi trasportati dal sangue possono scatenare la produzione di chitochine che infiammano le vie respiratorie favorendo l’insorgenza di allergie.
- Troppi grassi animali rendono più rigide le membrane muscolari accelerandone l’invecchiamento. L’apporto sbilanciato di carboidrati e vitamine può rendere i muscoli meno efficienti.
- Il colesterolo riveste le membrane delle cellule del cuore rendendole rigide ed ostacolando il passaggio dei segnali elettrici.
- Una parte dei grassi saturi viene metabolizzata nell’intestino, si accumula nel sangue e forma “tappi” nei vasi, ostruendo la circolazione sanguigna. Alcuni grassi saturi facilitano l’insorgenza di malattie come l’artrite reumatoide.
- Le proteine contenute nella carne rendono acido l’ambiente; le ossa rilasciano allora il calcio per ristabilire l’acidità corretta favorendo così l’osteoporosi.
Alcune delle malattie legate alla cattiva alimentazione creano nell’organismo danni tali da danni da essere la causa di morte: per prevenire e curare l’ictus ischemico, che è una delle malattie che causano il maggior numero di decessi, l’alimentazione sana e corretta è fondamentale.
“PROGETTO SALUTE” dell’Ortopedia Cossia mette a disposizione medici specialisti per aiutare a mantenerti in forma perfetta e ti ricorda che “ LA PREVENZIONELLUNGA LA VITA”
da Lorenza Cossia | Giu 17, 2014 | News
C’è chi pensa di aver trovato la dieta infallibile, chi segue quella dissociata, chi fa lo yo-yo sulla bilancia, chi salta i pasti, chi si inzuppa di tisane e chi si affida ad alimenti venduti per dietetici senza pensare a quali porcherie chimiche contengano…………
Quando si tratta di dimagrire, o comunque di non ingrassare, molto spesso si pensa di avere una propria e facile ricetta risolutiva, ma facile non è!..!…
Ci sono comunque delle facili regole che sicuramente aiutano a raggiungere l’obbiettivo di una buona forma fisica.
- Chi mangia in fretta ingrassa prima– Mangiare senza fretta, masticando con cura, è il segreto per evitare di ingrassare. Il motivo? Chi divora il pasto, per abitudine o magari solo perché è in ansia da pausa pranzo al lavoro, non ha il tempo di avvertire il senso di sazietà. Lo ha dimostrato uno studio scientifico, secondo cui gli ormoni che devono spegnere l’appetito dopo ogni pasto non sono prodotti in quantità sufficiente a indurre sazietà quando ingoiamo cibo troppo velocemente.
- Certo è che chi dorme poco tende ad ingrassare- Diversi studi hanno rilevato una relazione tra la mancanza di sonno e l’obesità, il diabete e le malattie rdiovascolari. Una nuova ricerca ha dimostrato che chi dorme poco o soffre di insonnia ha livelli il 30% più bassi dell’ormone prodotto dallo stomaco per aumentare l’appetito e responsabile quindi del controllo della fame. Un’alterata regolazione ormonale causa, nel lungo termine, l’aumento di peso nelle persone che dormono troppo poco.
- Dimagrire è più facile in montagna- Grazie all’aria rarefatta dell’alta quota, bruciere i grassi può essere facile. Uno studio condotto su una ventina di persone con indice di massa corporea in media di quasi 34, ben al di sopra dell’indice consigliato, ha dimostrato che dopo aver passato un mese in montagna, tutte le persone avevano perso peso. L’altitudine ha accelerato il metabolismo, ridotto l’appetito e i livelli della pressione sanguigna.
- Saltare un pasto non aiuta a dimagrire- tutt’altro…..si arriverà al pasto successivo affamati e si mangerà più del necessario. Non solo, saltare i pasti porta ad un abbassamento del metabolismo che vi farà bruciare meno calorie.Insomma è inutile.
PER TROVARE LA GIUSTA FORMA FISICA AFFIDATI ALLO SPECIALISTA:
PROGETTO SALUTE dell’Ortopedia Cossia ti offre consulenze con medici specialisti per aiutarti ad avere un’ottima forma fisica!!
da Lorenza Cossia | Mag 12, 2014 | News
Circa il 95% delle donne ha problemi di “cellulite”, spesso indipendentemente dall’età e dalla taglia. Certo il sovrappeso peggiora la situazione ma non è l’unica causa. La cellulite è una malattia e quindi l’ideale sarebbe prevenirla perché una volta che si è formata, è piuttosto difficile eliminarla, contrariamente a quanto ingannevolmente promesso dalle pubblicità di tanti prodotti cosmetici e non solo. La cellulite è un’infiammazione dei tessuti sottocutanei, con ingrossamento delle cellule di grasso e accumulo di liquidi e tossine. Le sue manifestazioni più evidenti sono pelle ruvida, con piccoli buchi o avvallamenti, a volte accompagnata da sensazione di pesantezza e stanchezza nelle gambe, facilità ai lividi, dolore al tatto, rottura dei capillari. Le cause sono molteplici ma, all’origine c’è sempre un problema sanguigno e linfatico dovuta alla perdita di tonicità ed elasticità delle vene. Ne consegue che i vasi più piccoli e periferici non riescono più ad irrorare adeguatamente i tessuti e le cellule adipose, non più ossigenate creano accumulo di tossine, per compensare alla carenza di ossigeno le cellule diventano senpre più permeabili fino a rompersi lasciando fuoriuscire il grasso che si infiltra nei tessuti infiammandoli e causando la cellulite.E’ quindi ovvio che non ci sono creme, ne trattamenti che funzionino se non si elimina il problema principale: QUELLO DOVUTO A CATTIVA CIRCOLAVIONE SANGUINEA E LINFATICA-Per fare ciò occorrono medici specialisti come:CHIRURGO VASCOLARE O FLEBOLOGO e lo specialista in scienze dell’alimentazione poiché l’alimentazione è fondamentale nel processo di guarigione dalla cellulite.PressoPROGETTO SALUTE dell’Ortopedia Cossia a Somma Lombardo i medici specialisti sono a disposizione, su appuntamento, per aiutarti ad affrontare in modo serio ed efficace il problema.